GINEVRA, 21 GIUGNO – L’Italia chiede alle Nazioni Unite una valutazione approfondita del processo di selezione degli esperti indipendenti del Consiglio Onu per i diritti umani per garantirne l’imparzialità: lo ha annunciato oggi a Ginevra il Rappresentante Permanente presso le organizzazioni internazionali, Gian Lorenzo Cornado, tornando sulle critiche in materia di immigrazione mosse all’Italia il mese scorso da sei esperti indipendenti del Consiglio dell’Onu.
“E’ necessaria una valutazione approfondita del metodo e dei criteri per la selezione e la nomina dei titolari di mandato, in termini di qualifiche professionali e di garanzie di imparzialità, allo scopo di assicurare maggiore trasparenza alla loro attività, anche con riferimento ai costi, e rafforzare la loro indipendenza oltre ogni ragionevole dubbio”, ha detto Cornado nel corso dell’incontro tra i titolari delle procedure speciali del Consiglio Diritti Umani e gli Stati membri al Palazzo delle Nazioni Unite di Ginevra, (nel quadro della 26ma riunione annuale delle Procedure Speciali).
Prendendo spunto dalla Comunicazione congiunta indirizzata all’Italia da sei titolari di mandato il 15 maggio relativa ai casi della nave Mare Jonio e della bozza del ‘Decreto Sicurezza bis’, Cornado ha rilevato che le critiche ricevute dalle procedure speciali ”riguardavamo una mera bozza di decreto, non ancora all’esame del Consiglio dei Ministri” e ha sottolineato ”la scelta del tutto inappropriata del momento per l’invio della comunicazione, trasmessa pochi giorni prima delle elezioni europee. Ad aggravare la situazione – ha aggiunto – il testo è stato oggetto di una fuga di notizie che ha portato alla sua diffusione sui media, prima ancora che le Nazioni Unite ne dessero comunicazione alla stampa”
Agendo in tal modo, ha proseguito l’Ambasciatore, le procedure speciali hanno alimentato un acceso dibattito politico ”sui meriti dell’Italia e sul costante impegno del nostro Paese nei confronti del sistema delle Nazioni Unite e, in particolare, del Consiglio Diritti Umani e dell’Ufficio dell’Alto Commissario per i Diritti Umani”.
Cornado ha pertanto sottolineato quanto sia ”indispensabile che i titolari di mandato delle procedure speciali ispirino il proprio comportamento al massimo rigore etico e professionale, principi che nel caso di specie non sono stati rispettati”. (@OnuItalia)