ROMA, 31 MAGGIO – Il New Hampshire è diventato il ventunesimo stato Usa ad abolire la pena di morte. Il Senato infatti ha votato contro il veto posto dal governatore repubblicano Chris Sununu. Il provvedimento non ha comunque valore retroattivo. Nel New Hampshire comunque l’ultima esecuzione risale al 1939 e attualmente nel braccio della morte si trova solo un detenuto condannato per l’uccisione di un poliziotto.
In Usa sono ancora 30 gli stati dove la legge prevede la pena capitale, anche se nella lista ci sono stati come la California e la Pennsylvania dove e’ in vigore una moratoria delle esecuzioni, la North Carolina dove le esecuzioni sono da anni bloccate da una sentenza e il Wyoming dove non ci sono detenuti nel braccio della morte. Sono comunque oltre 2.600 in tutti gli Usa le persone in attesa dell’esecuzione. Gli stati che continuano regolarmente a giustiziare i detenuti nel braccio della morte sono Texas, Florida, Alabama e Georgia.
Il quadro è aggravato dal fatto che la difficoltà sempre maggiore di ottenere i veleni per l’iniezione letale ha portato in alcuni stati alla presentazione di alcune proposte di legge per il ripristino della sedia elettrica o addirittura del plotone di esecuzione, oltre all’uso delle mascherine col gas di azoto.
Nell’ultimo rapporto di Amnesty International sulla pena di morte si segnalava che gli Stati Uniti sono ancora l’unico paese insieme alla Bielorussia tra i 57 membri dell’Osce, l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, l’unico tra i 35 dell’Organizzazione degli stati americani (Osa), e l’unico, insieme al Giappone, tra i Paesi del G7/G8 ad applicare la pena di morte.