GINEVRA, 24 MAGGIO – Oltre 500 migranti e rifugiati hanno perso la vita nel Mediterraneo dall’inizio dell’anno mentre tentavano di raggiungere l’Europa. Lo ha comunicato oggi l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim). I decessi registrati sulle tre principali rotte del Mediterraneo nei primi 142 giorni del 2019 sono saliti a 512, in calo rispetto ai 638 morti confermati nello stesso periodo nel 2018, ma pari ad oltre la metà dei quasi 1.000 decessi di migranti registrati nel 2019 a livello mondiale.
Dall’inizio del 2019 – riferisce una nota pubblicata oggi a Ginevra dall’agenzia dell’Onu per le migrazioni – 19.830 migranti e rifugiati sono entrati in Europa via mare, circa il 30% in meno rispetto ai 28.325 arrivati nello stesso periodo dell’anno scorso. Gli arrivi in Spagna (7.666) e in Grecia (9.430) rappresentano l’86% di tutti gli arrivi in Europa via mare. Al 22 maggio scorso in Italia erano stati registrati 1.361 arrivi, a Malta 393 e a Cipro 980.
A livello mondiale, i decessi registrati dall’Oim dall’inizio dell’anno sono 999. Ma date le difficoltà per disporre e raccogliere informazioni, il numero effettivo di persone che
hanno perso la vita sulle numerose rotte della migrazione è probabilmente molto più alto, precisa la nota dell’Oim. Il 2019 è il sesto anno per il quale l’Oim tenta di registrare il numero di morti sulle rotte migratorie in tutto il mondo tramite il progetto “Missing Migrants Project”. Dall’inizio del 2014, il progetto ha registrato 31.947 decessi. (@OnuItalia)