NEW YORK, 7 MAGGIO – Un migliore addestramento per i caschi blu dislocati in zone sempre piu’ pericolose del globo e’ un investimento “necessario e strategico” che può anche servire a salvare vite, ha detto il Segretario generale dell’Onu Antonio Guterres aprendo una riunione del Consiglio di Sicurezza dedicata alle operazioni di pace a cui ha partecipato anche l’Italia.
“Formazione e addestramento sono essenziali per assicurare i livelli di performance ed efficienza richiesti ai caschi blu nell’adempimento di mandati sempre più
complessi”, ha detto l’ambasciatrice Mariangela Zappia, rappresentante permanente all’Onu, parlando in Consiglio. “La riforma del peacekeeping avviata dalle Nazioni
Unite, che l’Italia sostiene, riconosce l’importanza della formazione e dell’addestramento. Questa dimensione va potenziata lungo l’intero ciclo delle operazioni di pace”, ha aggiunto, evidenziando l’importanza che l’Onu continui a rafforzare i partenariati con organizzazioni regionali come Unione Africana e Unione Europea, e ad intensificare il dialogo con i Paesi contributori di truppe e polizia.
“L’Italia, primo contributore di caschi blu tra i paesi occidentali e tra i principali sostenitori del bilancio del peacekeeping, ha già in atto un’articolata cooperazione con le Nazioni Unite nel settore dell’addestramento”, ha sottolineato Zappia: “I nostri centri d’eccellenza, il CoESPU a Vicenza, il Centro Studi Post-Conflict Operations di Torino, il Centro di Eccellenza per la Security Force Assistance di Cesano, hanno formato oltre diecimila ufficiali provenienti da 118 Paesi e 17 organizzazioni internazionali”.
Zappia ha tenuto a ricordare che nel 2019 l’Italia offrira’ corsi specializzati per oltre 700 unità militari e di polizia in materie cruciali per le operazioni di pace e su cui il paese è fortemente impegnato come protezione dei civili, donne, pace e sicurezza, sminamento, prospettiva di genere, protezione del patrimonio culturale, protezione ambientale e sostenibilità delle missioni di pace”. (@OnuItalia)