GINEVRA, 19 MARZO – La diarrea infantile è la seconda causa di morte nei bambini. Ogni anno uccide circa 525 mila bimbi sotto i cinque anni che potrebbero essere salvati se avessero accesso ad acqua potabile sicura e un’adeguata igiene e
igienizzazione. A Ginevra per la celebrazione del World Water Day, la la vice ministra degli Affari Esteri, Emanuela Del Re, ha proposto di istituire una giornata mondiale contro la diarrea infantile che sensibilizzi i governi a una gestione adeguata, equa e sostenibile delle risorse idriche, soprattutto in favore delle comunità più vulnerabili.
Ricordando che l’Italia e’ tra Paesi firmatari della risoluzione Onu che sancisce l’accesso all’acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari come un “diritto essenziale al pieno godimento della vita e di tutti i diritti umani”, Del Re ha sottolineato che “l’accesso all’acqua e la gestione sostenibile delle risorse idriche stanno diventando un’emergenza. Sotto la pressione della crescita demografica e a causa del cambiamento climatico, le risorse idriche pro capite sono in continua diminuzione: si stima che 1,8 miliardi di persone nel 2025 vivranno in aree con scarsità di risorse idriche, con conseguenze importanti sia sui fenomeni migratori che sulle controversie territoriali.
E d’altra parte la a disponibilità di acqua e la sicurezza alimentare sono altamente interconnesse: “Molte degli 800 milioni di persone nel mondo che soffrono ancora di fame vivono in regioni con scarse risorse idriche. E questa è solo la punta dell’iceberg”, ha detto la vice ministra: “L’acqua, oltre a rispondere a bisogni umani essenziali, consente alla natura di fornire beni di base sulla cui ricchezza e prevedibilità le società e le economie vivono, come ad esempio la fertilità della terra (e quindi la produttività)”. Inoltre, ”l’acqua garantisce altri fattori essenziali per la coesione sociale e il progresso economico”. Del Re ha ribadito dunque come sia ”inconcepibile riequilibrare la biosfera senza la partecipazione di tutta la comunità internazionale”. E ha proseguito ricordando che ”mentre le economie più forti controllano attualmente la maggior parte delle variabili produttive ed energetiche, le comunità più fragili sono quelle che controllano vaste estensioni di territorio, che rappresentano anche una parte essenziale della soluzione al crisi socio-ambientale”.
”Non possiamo quindi permettere ai paesi più poveri – ha detto – di rinunciare a contribuire alla sfida generale del clima perché sono intrappolati da urgenze più immediate. Se non sono con noi, tutta la lotta per un pianeta vitale è persa per tutti”.
Prima di intervenire alle celebrazioni del Worl Water Day, Del Re aveva incontrato a Ginevra l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, Filippo Grandi, con il quale ha affrontato alcune priorità dal punto di vista umanitario e della cooperazione in diversi contesti di crisi. La vice ministra ha avuto incontro con i vertici di Gavi, l’alleanza pro-vaccini, e del Global Fund contro HIV, malaria e tubercolosi. Ha visitato anche la sede storica della Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa: a fare gli onori di casa Francesco Rocca, Presidente della Croce Rossa Italiana e, dal novembre 2017, della stessa Federazione Internazionale. (@OnuItalia)