ROMA, 18 MARZO – A nove anni dall’inizio del conflitto in Siria milioni di persone continuano a soffrire a causa di violenze e distruzione:lo ha ricordato l’Inviata Speciale dell’UNHCR Angelina Jolie, secondo la quale metà della popolazione siriana è stata costretta alla fuga dall’inizio della crisi a marzo 2011. Oltre 5,6 milioni di siriani vivono da rifugiati in tutta la regione e molti altri milioni sono sfollati interni.
”I miei pensieri vanno al popolo siriano nel giorno in cui purtroppo registriamo un altro anno di conflitto devastante – ha detto Jolie – In particolare, penso ai milioni di siriani che affrontano inaudite difficoltà vivendo da rifugiati nella regione e altrove, a tutte le famiglie sfollate all’interno del Paese, e a tutti coloro che hanno sofferto lesioni, traumi, fame e perdita di familiari”.
Per l’attrice americana ambasciatrice UNHCR milioni di siriani non hanno avuto alcun ruolo nel conflitto ma convivono con le sue conseguenze. ”È impossibile descrivere la resilienza e la dignità delle famiglie siriane che ho conosciuto – ha raccontato – Ogni rifugiato siriano con cui ho passato del tempo negli ultimi otto anni, giovani e anziani, ha affermato di non desiderare altro che la pace in Siria così da poter fare ritorno a casa in condizioni sicure. Alcuni hanno già cominciato a tornare ed è significativo che tali ritorni siano gestiti dai rifugiati stessi, sulla base di decisioni consapevoli, e non da strategie politiche. Parlare coi rifugiati e mettere le loro prospettive e le loro preoccupazioni al centro dei loro progetti futuri di ritorno è fondamentale, è una questione di rispetto dei loro diritti”.
Jolie ha ricordato anche che i Paesi di accoglienza – Turchia, Libano, Giordania, Iraq ed Egitto – hanno fatto moltissimo per aiutare i rifugiati, ma necessitano urgentemente di finanziamenti che permettano loro di continuare a sostenere milioni di rifugiati e di assistere le popolazioni locali che li accolgono”.
”Fino a quando il conflitto continuerà e i siriani non potranno fare ritorno nelle proprie terre – ha concluso Angelina Jolie – il minimo che potremo fare è cercare di soddisfare queste loro urgenti esigenze umanitarie: ridurre al minimo le sofferenze umane e cercare di attenuare alcuni dei danni causati da questi otto anni persi a causa di un conflitto insensato. Questo è davvero il minimo che possiamo fare per un popolo che merita molto di più: il diritto di vivere in pace, sicurezza e dignità nel proprio Paese”.