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giovedì, Dicembre 26, 2024

Riforma: UfC propone Consiglio a 26 con 11 nuovi seggi non permanenti

NEW YORK, 25 FEBBRAIO – “Per rinvigorire il multilateralismo è necessaria una riforma del Consiglio di Sicurezza che ne rafforzi la legittimità e la coerenza con l’attuale realtà dei rapporti internazionali. Per il Gruppo Uniting for Consensus, che l’Italia coordina, ciò significa rendere il Consiglio più democratico e rappresentativo, obiettivi raggiungibili solo con l’espansione dei membri non permanenti.” Lo ha detto la Rappresentante Permanente italiana al’Onu Mariangela Zappia, intervenendo oggi, a nome di UfC, ai negoziati intergovernativi sulla riforma.

Mariangela Zappia

“La proposta di UfC è di portare il Consiglio a 26 membri, istituendo 11 nuovi seggi non permanenti, di cui 9 di lunga durata, che sarebbero eletti dai gruppi regionali. Si assicurerebbe così una presenza più equilibrata delle regioni oggi sottorappresentate, in particolare dell’Africa che in un Consiglio riformato dovrebbe diventare il gruppo più ampio, e maggiori possibilità anche per gli Stati più piccoli di essere eletti”, ha detto la Zappia.

L’Ambasciatrice ha ribadito che il gruppo UfC continua a lavorare per ampliare le aree di convergenza raggiunte in questi anni di negoziato, mentre l’irremovibilità dei Paesi che prospettano un aumento dei membri permanenti sta rallentando il processo di riforma. “Non capiamo come questa proposta possa migliorare la rappresentatività e l’efficacia del Consiglio, quando non farebbe altro che aumentare privilegi ed ingessare ulteriormente la capacità decisionale dell’organo, la cui paralisi già oggi è troppo spesso determinata proprio dall’uso del veto da parte dei permanenti”.

Zappia ha ricordato la recente esperienza italiana in Consiglio di Sicurezza: “L’azione coordinata dei membri eletti può esercitare un impatto positivo sulle dinamiche dell’organo, contribuendo a superare le situazioni di stallo che vedono contrapporsi i membri permanenti. Un dialogo più trasparente e inclusivo faciliterebbe soluzioni di compromesso, concorrendo così a limitare l’uso del veto.” (@OnuItalia)

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Il giornale Italiano delle Nazioni Unite. Ha due redazioni, una a New York, l’altra a Roma.

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