KHARTOUM, 9 FEBBRAIO – Si è svolta presso la sede de Ministero Federale della Salute a Khartoum, la cerimonia diconsegna di equipaggiamenti sanitari a presidi medici negli Stati di Gedaref, Kassala, Darfur dell’ Ovest e Red Sea e l’ apertura di 5 centri sanitari situati ai confini sudanesi (Galabt al confine conl’ Etiopia, El Genina al confine con il Ciad, Argin, Ashkate, Halfa al confine con l’ Egitto). Lacerimonia si è svolta alla presenza del Ministro della Salute, H. E AL Kheer Annoor El Mobarak,dell’Ambasciatore italiano Fabrizio Lobasso, del Titolare della Sede Estera AICS di Khartoum, Vincenzo Racalbuto e del Rappresentante del WHO in Sudan Dr Naeema Al Gasseer.
L’intervento è parte integrante del programma annuale finanziato dall’ Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e realizzata dal WHO – del valore di 1 milione di Euro – volto a rafforzare le capacità di controllo, prevenzione, rilevamento e rapida risposta a potenziali rischi sanitari a livello delle frontiere assicurando un supporto strutturale e di Capacity Building istituzionale, in linea con il Regolamento Sanitario Internazionale (IHR-2005)
Il Regolamento Sanitario Internazionale (IHR) è entrato in vigore nel giugno 2007 ed è giuridicamente vincolante per tutti gli Stati membri del WHO, tra cui anche il Sudan, firmatario del regolamento. L’IHR è uno strumento giuridico internazionale che si prefigge di “garantire la massima sicurezza contro la diffusione internazionale delle malattie, attraverso il rafforzamento della sorveglianza delle malattie infettive mirante ad identificare, ridurre o eliminare le loro fonti diinfezione o fonti di contaminazione, il miglioramento dell’igiene a livello degli aeroporti , porti epunti di entrata nei differenti Paesi e la prevenzione della disseminazione di vettori”, ha affermatoil rappresentante dell’ OMS in Sudan Dr Naeema Al Gasseer.
“Il programma di cooperazione è la dimostrazione dell’impegno italiano in Sudan nel settore sanitario in cui la nostra cooperazione investe circa 42 M Euro (2017 -2019) per iniziative volte a migliorare l’ accesso equo ai servizi sanitari di base per contribuire all’estensione della copertura sanitaria universale, incluse le aree più remote e disagiate del Paese”, ha affermato il titolare della sede estera AICS, Vincenzo Racalbuto. L’ adesione del Sudan alla Dichiarazione di Khartoum sul Sudan e sui paesi confinanti per la sicurezza sanitaria transfrontaliera – lo scorso 22 novembre – impegna il paese a rafforzare la preparazione e la risposta alle minacce e agli eventi sanitari transfrontalieri nel tentativo di promuovere l’attuazione dei regolamenti sanitari internazionali (Ihr2005) e migliorare la sicurezza sanitaria globale.
Italia e paesi membri dell’Unione Europea sono impegnati in prima linea con il WHO a sostenere il Sudan nel rafforzare la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie per milioni d ipersone vulnerabili, ha aggiunto l’ Ambasciatore Italiano a Khartoum, Fabrizio Lobasso. La sicurezza sanitaria e le minacce alla salute pubblica sono responsabilità di tutti e richiedono la cooperazione di individui, comunità e istituzioni e l’attuazione del Regolamento Sanitario Internazionale (IHR-2005) contribuisce alla stabilità del paese attraverso la salute. (@OnuItalia)