ROMA, 9 GIUGNO – La salute degli oceani, la sostenibilità dello sfruttamento del mare, la pesca, l’inquinamento da plastica: sono i temi che i leader di una cinquantina di paesi di tutto il mondo affronteranno questa settimana a Nizza per una Conferenza dell’Onu sugli oceani che il presidente francese, Emmanuel Macron, punta a trasformare in vertice di “mobilitazione”.
L’appuntamento sarà boicottato dagli Stati Uniti.
I capi di stato e di governo, fra i quali il presidente brasiliano Lula, convergeranno sulla Costa Azzurra dove è in programma una sfilata marittima organizzata nel quadro delle celebrazioni della Giornata mondiale dell’oceano, prima dell’apertura della 3/a conferenza dell’Onu sul tema (Unoc 3).Fino al 13 giugno, leader politici, esperti, rappresentanti di associazioni, ricercatori, Ong, parleranno di sfruttamento dei fondali marini, del trattato internazionale sull’inquinamento causato dalla plastica, delle regole della pesca illegale e di molto altro.
Il vertice, ha detto Macron in un’intervista alla stampa regionale francese, è “una mobilitazione in un momento politico in cui le questioni climatiche sono rimesse in discussione da qualcuno”. Il presidente francese ha criticato “la tentazione di ritiro americano” dalle discussioni. Al momento, Washington non prevede di inviare alcuna delegazione a Nizza.
La Francia ha fatto sapere di voler utilizzare il vertice in particolar modo per tentare di convincere il maggior numero di paesi ad entrare nella coalizione per una moratoria sullo sfruttamento dei fondali marini, che al momento vede la partecipazione di soli 33 paesi. Un allargamento di quest’alleanza sarebbe anche un segnale in direzione di Donald Trump che, al contrario, ha deciso unilateralmente di autorizzare questa pratica nelle acque internazionali del Pacifico.
In ogni caso, a chiusura del vertice, le nazioni partecipanti adotteranno la Dichiarazione di Nizza, un testo di 8 pagine oggetto di negoziato da 8 mesi, che lancia un appello ad un'”azione urgente” per l’oceano, ma che non sarà giuridicamente vincolante. Nel progetto di dichiarazione si denuncia che la protezione dell’oceano è il “meno finanziato” fra i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Onu previsti dall’Agenda 2030.
Stando ad un rapporto del Forum economico mondiale del 2022, sono necessari circa 153 miliardi di euro all’anno per raggiungere l’obiettivo di sviluppo sostenibile dell’oceano entro il 2030.