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sabato, Giugno 21, 2025

Bambini vittime di aggressioni: l’Onu rinnova appello per cessate il fuoco e accesso umanitari

NEW YORK, 4 GIUGNO – Nella Giornata Internazionale dei Bambini Innocenti Vittime di Aggressioni, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1982 per riconoscere il dolore e il trauma vissuti dai bambini colpiti da guerre, violenze e violazioni dei diritti umani, l’Alto Commissario ONU per i Diritti Umani, Volker Türk, ha rinnovato l’appello per un immediato cessate il fuoco e per l’accesso umanitario senza restrizioni alle zone di conflitto: “Ogni bambino colpito dalla guerra rappresenta un fallimento collettivo della comunità internazionale nel proteggere ciò che è più prezioso e vulnerabile,” ha dichiarato Türk marcando una ricorrenza che assume quest’anno, la ricorrenza assume un significato ancora più drammatico.

Riflettori sul dramma di Gaza

Secondo i dati delle Nazioni Unite, il 2025 ha visto un aumento significativo delle vittime infantili nei conflitti armati, in particolare nel contesto del conflitto in corso nella Striscia di Gaza, dove centinaia di minori hanno perso la vita o subito ferite gravi a causa delle ostilità.

La Giornata del 4 giugno si inserisce nel quadro più ampio delle azioni delle Nazioni Unite a tutela dell’infanzia, come il mandato del Rappresentante Speciale del Segretario Generale per i Bambini e i Conflitti Armati, volto a monitorare e denunciare sei gravi violazioni: uccisioni e mutilazioni, reclutamento forzato, attacchi a scuole e ospedali, violenza sessuale, negazione dell’accesso umanitario, e rapimenti.

In occasione di questa giornata, numerose agenzie ONU, ONG e governi hanno rilanciato iniziative di sensibilizzazione, raccolta fondi e pressione diplomatica per rafforzare i meccanismi internazionali di protezione dei minori. “Non basta ricordare: occorre agire”, ha ribadito UNICEF in un messaggio congiunto con Save the Children, denunciando l’indifferenza di fronte a “un’intera generazione segnata dalla guerra”.

Non solo la guerra

Ma non e’ solo la guerra a minacciare l’infanzia indifesa: secondo i più recenti dati UNICEFoltre il 55% dei ragazzi tra i 10 e i 14 anni ha subito forme di disciplina violenta – tra punizioni fisiche, minacce e trascuratezza. Una realtà spesso invisibile, che si consuma spesso tra le mura domestiche. Realtà come la milanese Fondazione Asilo Mariuccia sono in prima linea per “spezzare il ciclo del disagio e della violenza”, fornendo un percorso di accoglienza, sostegno e formazione a ciascuno dei ragazzi che arriva in struttura: “Lo facciamo partendo da ciò che spesso manca: il rispetto dell’identità di ciascuno. Questo progetto è una sfida culturale tanto quanto sociale: dimostrare che nessun ragazzo è irrecuperabile, se trova adulti capaci di crederci davvero”, ha detto Emanuela Baio, presidente della Fondazione, parlando  dell’iniziativa “Un Porto Nuovo”, rivolta a minori tra i 14 e i 18 anni, tra cui ragazzi con disagi familiari, minori stranieri non accompagnati e giovani provenienti dal circuito penale.

L’obiettivo è accogliere e formare fino a 90 ragazzi al giorno, promuovendone l’inclusione sociale e l’autonomia lavorativa. Un traguardo possibile anche grazie a una campagna di crowdfunding realizzata in collaborazione con Banca Intesa Sanpaolo, che punta a raccogliere 400.000 euro per realizzare parte dei lavori di recupero della struttura di un investimento complessivo di 3 milioni di euro. (@OnuItalia)

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