ROMA, 25 OTTOBRE – Studenti israeliani e palestinesi hanno preso parte all’ultima edizione dei seminari AESI per la pace a Roma organizzati dal prof. Massimo Maria Caneva. Due di loro, l’israeliana Tamal e il palestinese Ahmed, hanno postato su YouTube videomessaggi di testimonianza della loro esperienza, a riprova dell’importanza della cooperazione universitaria per la pace.
Delegata israeliana ai seminari 2022, Tamal e’ tornata per l’edizione 2024: “Ho avuto l’opportunità di incontrare molti studenti provenienti da diversi paesi del mondo, persone che altrimenti non avrei mai potuto conoscere, non avrei potuto parlare con loro, discutere delle loro vite, dei loro governi e di come possiamo collaborare insieme. Vogliamo la pace nel mondo e la pace arriverà se possiamo cambiare”. La studentessa israeliana si e’ rivolta ai suoi compagni dell’edizione 2024: “Il fatto che partecipiate significa che desiderate la pace, ognuno di voi, proveniente da un paese diverso, vuole la pace e io voglio la pace”.
Ahmed viene da Gerusalemme e a Roma ha incontrato studenti dal Medioriente, dai Balcani e colleghi italiani dell’Universita’ Roma Tre. “Lo scopo di questo programma è discutere della cooperazione universitaria, ma più importante ancora, questa cooperazione serve anche a trovare un modo per far dialogare studenti, professionisti e persone del mondo accademico, così come dell’ONU, per discutere e proporre idee per creare pace o parlare della pace, esplorando come la percepiamo e trovando modi per portarla nelle nostre regioni. Purtroppo – dice – vengo da un luogo dove non c’è pace”. Ahmed ha ricordato la guerra in corso a Gaza che ha colpito una popolazione senza diritti e ha già causato la morte di 42.000 persone. “E’ un’area sotto assedio, dove per un anno non c’e’ stata pace. Questa sofferenza deve finire, questa guerra deve finire, l’uccisione di persone innocenti deve finire. E non solo questo deve terminare, ma ci deve anche essere un processo di pace serio da seguire, che sia sostenuto da tutto il mondo, non solo per la Palestina, ma per tutta la nostra regione, affinché la guerra finisca”.
AESI – spiega il prof. Caneva – e’ un player importante per promuovere un nuovo multilateralismo più efficace e duraturo nel tempo in quanto prepara i giovani ad essere veri attori di pace, non dei burocrati stagers che pensano solo alla propria carriera professionale. L’iniziativa dei seminari di promuovere un approccio più preventivo alla diplomazia e una nuova cultura di solidarietà è un passo significativo, secondo Caneva, verso l’integrazione di università e istituzioni diplomatiche nella costruzione della pace. (@OnuItalia)