NEW YORK, 22 OTTOBRE – Durante il recente Economic Forum della Bosnia ed Erzegovina, l’ambasciatore Maurizio Massari ha espresso l’impegno dell’Italia nel sostenere la piena integrazione dei Balcani nell’Unione Europea, un obiettivo prioritario per il governo italiano e per la presidenza del G7. Nonostante l’impossibilità di partecipare personalmente all’evento, l’ambasciatore ha ribadito in videocollegamento da New York l’importanza di mantenere i Balcani al centro dell’agenda europea, sottolineando che l’apertura dei negoziati con la Bosnia ed Erzegovina rappresenta un segnale positivo per l’intera regione.
Il futuro dei Balcani e’ nella UE
L’Italia si è impegnata attivamente per promuovere il processo di integrazione attraverso una serie di iniziative che includono il rafforzamento della cooperazione regionale e il supporto a riforme chiave. La recente Conferenza sui Balcani Occidentali ha celebrato i dieci anni del processo di Berlino, confermando che il futuro della regione è nell’Unione Europea e che è tempo di trasformare la prospettiva dell’adesione in azioni concrete. La cooperazione per l’attuazione dell’Accordo di Libero Scambio dell’Europa Centrale (CEFTA) è stata evidenziata come un passo cruciale per lo sviluppo del mercato comune regionale.
In collaborazione con il Vicepremier e Ministro degli Esteri Antonio Tajani, l’Italia ha sostenuto incontri con i Ministri degli Esteri dei Balcani Occidentali a margine dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, e ha lanciato, insieme all’ambasciatore Zlatko Lagumdžija, un gruppo di lavoro informale dedicato agli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) per il 2030 e all’integrazione europea. Questo gruppo punta a promuovere sinergie tra le agende delle Nazioni Unite e dell’Unione Europea, in settori chiave come l’economia verde, la trasformazione digitale, e la riduzione del rischio di disastri.
Le iniziative con UNDP
Massari ha illustrato quattro iniziative sviluppate con il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP), che comprendono l’estensione del progetto “Fostering Just Transition Towards Green Economy” nei Balcani, il miglioramento delle infrastrutture digitali per i servizi pubblici, il potenziamento del welfare attraverso la formazione di piccole e medie imprese, e la preparazione di esperti per agevolare l’adozione delle normative comunitarie.
Un ulteriore contributo italiano è stato il supporto alla creazione di un sistema regionale di allerta precoce per affrontare i cambiamenti climatici, in linea con gli standard europei di protezione civile. L’Italia ha poi promosso il turismo sostenibile attraverso progetti come NaturBosnia e Via delle Cascate, mirati a valorizzare il patrimonio naturale e creare opportunità di lavoro per le comunità locali.
Il progetto Ars Aevi a Sarajevo
Il sostegno italiano include anche iniziative culturali come il progetto Ars Aevi per un nuovo museo di arte contemporanea a Sarajevo, simbolo di dialogo internazionale e resilienza. La cooperazione continua con le agenzie delle Nazioni Unite, come l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (IOM) e l’Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine (UNODC), per rafforzare la capacità di risposta ai disastri e combattere la corruzione e la criminalità organizzata.
L’ambasciatore Massari ha concluso ribadendo che l’allargamento dell’UE ai Balcani rappresenta l’investimento strategico più importante per l’Unione, e che l’attuazione dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite può contribuire positivamente all’integrazione completa dei Balcani Occidentali nella famiglia europea. (@OnuItalia)