NEW YORK, 4 OTTOBRE – Nel contesto degli eventi per la Giornata Internazionale di sensibilizzazione sugli sprechi e le perdite alimentari (29 settembre), l’Italia in qualita’ di Presidente del Gruppo di Amici all’ONU per la Sicurezza Alimentare e la Nutrizione ha avviato una collaborazione con FAO e UNEP (Programma per la protezione ambientale dell’ONU) per una giornata di volontariato presso il Refettorio di Harlem a New York.
Bottura nell’SDG Advocate Group di Guterres
Hanno partecipato alla giornata volontari da diversi Stati membri del Gruppo di Amici (che include oltre 50 Paesi da tutti i continenti). La struttura e’ nata nell’ambito della piu’ ampia iniziativa “Refettori” dello Chef Massimo Bottura, per offrire piatti nutrienti ai bisognosi e ai piu’ vulnerabili a partire da eccedenze alimentari che andrebbero altrimenti sprecate.
Lo scorso settembre Massimo Bottura, gia’ Goodwill Ambassador di UNEP, e’ entrato a far parte dell’ “SDG Advocate Group”, un gruppo di leader e influencer internazionali nominati dal Segretario Generale ONU Guterres per amplificare la conoscenza e l’attuazione dell’Agenda 2030 e dei suoi 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.
Chef e fondatore del ristorante stellato Michelin Osteria Francescana a Modena, Bottura è stato riconosciuto come imprenditore sociale per il suo impegno nella lotta contro lo spreco alimentare e l’isolamento sociale, che è uno degli obiettivi principali dell’organizzazione no-profit che ha fondato con sua moglie Lara Gilmore, Food for Soul. Durante il lockdown per il COVID-19 in Italia, la sua famiglia ha prodotto uno show di cucina online chiamato Kitchen Quarantine, che ha incoraggiato le persone a vedere il potenziale invisibile in ogni ingrediente, un invito a godere della bellezza inaspettata nella vita quotidiana.
Si stima che un terzo di tutto il cibo prodotto — circa 1,3 miliardi di tonnellate — venga sprecato o perso ogni anno. Circa il 14 per cento (del cibo globale e fino al 40% in alcuni mercati) si rovina prima ancora di raggiungere i rivenditori, a causa di problemi di connessione di mercato e della mancanza di catene del freddo sostenibili – i sistemi di refrigerazione che mantengono fresco il cibo dopo il raccolto e durante il trasporto.
Lo spreco e la perdita di cibo generano l’otto per cento delle emissioni globali di gas serra. Ridurlo è uno dei modi più efficaci con cui individui, aziende e governi possono ridurre il loro impatto climatico. La produzione di cibo che finisce sprecato richiede una superficie di terra maggiore dell’area combinata di Cina e India e risorse idriche tre volte superiori al volume del Lago Lemano. L’uso inutile di queste risorse ha enormi impatti negativi sugli ecosistemi e sulla biodiversità. (@OnuItalia)