NEW YORK, 23 SETTEMBRE – Ricorrendo a una parola greca nel suo intervento al Vertice del Futuro, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha messo in guardia che il mondo vive in tempo di crisi ma che dalle crisi vengono anche punti di svolta.
“Viviamo un tempo di crisi, pero’ le crisi nascondono sempre una opportunita’. Del resto la parola crisi deriva dal greco krisis, che significa scelta, decisione: le crisi costringono a mettersi in discussione, a schierarsi, non consentono di tentennare. Nessuno stato puo’ governare le crisi del nostro tempo, per questo l’Italia e’ una convinta sostenitrice del multilateralismo e della sua istituzione piu’ rappresentativa che e’ l’Onu, nella quale ogni voce viene ascoltata: il luogo nel quale siamo chiamati ad imparare, a capirci e a rispettarci”, ha detto la premier.
Meloni ha approfittato dei cinque minuti a disposizione dal podio per ribadire la posizione italiana sulla riforma del Consiglio di Sicurezza che non puo’ “prescindere dai principi di uguaglianza, democraticita’ e rappresentativita’”. La riforma – ha spiegato – ha un senso se viene fatta per tutti e non solo per alcuni: “Non ci interessa creare nuove gerarchie e non crediamo che esistano nazioni di serie A e di serie B. Esistono le nazioni, con le loro storie, le loro peculiarita’ e i loro cittadini che hanno tutti gli stessi diritti perche’ gli individui nascono tutti liberi e uguali”. Quanto alla governance del Palazzo di Vetro, “non deve essere un club per documenti zeppi di buoni propositi, ma il luogo nel quale si devono fare i conti con l’urgenza delle decisioni”.
A questo proposito, la premier ha invitato i paesi che partecipano al Vertice del Futuro a ripensare la cooperazione tra le nazioni. “L’Italia lo fatto col Piano Mattei, un piano di investimenti pensato per cooperare con le nazioni africane attraverso un approccio che non è né paternalistico né caritatevole né predatorio ma basato sul rispetto e sul diritto per ciascuno di competere ad armi pari. E’ la nostra ricetta per promuovere lo sviluppo di un continente troppo spesso sottovalutato, per costruirne la stabilità e garantire un diritto che fino ad oggi è stato negato a troppi giovani: il diritto a non dover emigrare”. Meloni ha concluso l’intervento evocando il poeta due volte premio Pulitzer William Stanley Merwin: “Noi siamo l’eco del futuro”. (@OnuItalia)