NEW YORK, 9 AGOSTO – Le Nazioni Unite hanno adottato per consenso il nuovo Trattato globale sulla criminalità informatica. Il documento ha rappresentato un passo importante nella creazione di un quadro giuridico internazionale per la lotta alla criminalità informatica e allo scambio di dati tra paesi. Il trattato è stato approvato all’unanimità l’8 agosto e sarà messo ai voti in autunno nell’Assemblea generale delle Nazioni Unite per l’approvazione formale.
Il trattato e’ il primo nel suo genere. In precedenza, a livello internazionale, esistevano solo accordi regionali, come la Convenzione di Budapest, di cui Cina, Russia, India e Brasile non erano firmatari. Il testo è stato immediatamente criticato dai difensori dei diritti umani e dalle principali industrie tecnologiche che mettono in guardia contro uno strumento di “sorveglianza” globale. Dopo tre anni di negoziati formali e una sessione finale di due settimane a New York, la “Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità informatica” potrebbe entrare in vigore dopo esser stata ratificata da 40 Paesi.
L’iniziativa era stata proposta nel 2017 dalla Russia e criticata da Stati Uniti e UE. Faouzia Boumaiza Mebarki, la diplomatica algerina presidente del comitato intergovernativo creato nel 2019 per elaborare il documento, si è congratulata per i risultati raggiunti. L’obiettivo è “combattere più efficacemente la criminalità informatica” e rafforzare la cooperazione internazionale in questo settore, in particolare contro la pornografia infantile o il riciclaggio di denaro. Gli oppositori del trattato, un’inedita alleanza tra difensori dei diritti umani e grandi aziende del settore tecnologico, ne hanno tuttavia denunciato una portata troppo ampia mentre la stessa Russia, nelle ultime fasi del negoziato, aveva protestato contro un testo “sovrasaturo di salvaguardie dei diritti umani”, accusando altri e treaty had become “oversaturated with human rights safeguards,” while accusing countries of pursuing “narrow self-serving goals under (@OnuItalia)
