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lunedì, Dicembre 16, 2024

Italia in Cds sulla gestione ambientale del peacekeeping

NEW YORK, 8 LUGLIO – Parlando per la prima volta a nome dei 34 Paesi del Gruppo di Amici all’ONU per la Gestione Ambientale delle Missioni di Mantenimento della Pace, l’Italia è intervenuta oggi in Consiglio di Sicurezza ONU, con l’Ambasciatore Maurizio Massari, alla riunione intitolata “Rafforzare l’azione preventiva: Dalle sfide ambientali alle opportunità di pace”.

Il Gruppo conosciuto con le iniziali LEAF dall’acronimo inglese, e’ co-presieduto da Italia e Bangladesh. E’ nato nel 2018 con il forte impulso italiano, comprende 34 membri rappresentativi di tutti i gruppi regionali all’ONU: Australia, Bangladesh, Bhutan, Colombia, Cipro, Egitto, Etiopia, Finlandia, Francia, Gabon, Germania, India, Indonesia, Italia, Giappone, Kenya, Libano, Malesia, Mali, Marocco, Nigeria, Pakistan, Portogallo, Qatar, Senegal, Slovenia, Isole Salomone, Sudan, Tanzania, Tailandia, Ucraina, Stati Uniti, Uruguay, Unione Europea.

Italia primo contributore di truppe nel Gruppo WEOG

Obiettivo del Gruppo è quello di sostenere l’attuazione della Strategia ambientale delle Nazioni Unite per le missioni sul campo emanata nel 2016 e del suo documento “Direzione 2023-2030 per la Strategia Ambientale delle Operazioni di Pace”, che traccia la rotta per operazioni di peacekeeping più sostenibili e responsabili dal punto di vista ambientale. L’Italia è particolarmente profilata in questo ambito anche in qualità di primo Paese contributore di truppe fra i Paesi occidentali, fra l’altro con un contingente di oltre 1000 unità in Libano (UNIFIL).

“Affrontiamo oggi una dimensione essenziale della prevenzione dei conflitti, in cui convergono la tutela dell’ambiente e la costruzione della pace. Le sfide ambientali alterano i parametri della sicurezza e ci spingono a sviluppare approcci più olistici e lungimiranti per mantenere la stabilità, anche nelle operazioni di pace delle Nazioni Unite. È per questo che il Gruppo LEAF si è battuto per incorporare aspetti di gestione ambientale in queste missioni”, ha affermato il Rappresentante Permanente d’Italia all’ONU.

di Amici all’ONU per la Gestione Ambientale delle Missioni di Mantenimento della Pace“Le operazioni di pace sono spesso dispiegate in contesti fragili e in paesaggi ambientali complessi e mutevoli. Esse devono coniugare una presenza responsabile con l’efficacia operativa. Ciò significa raggiungere la massima efficienza nell’uso delle risorse naturali, operare con il minimo rischio e avere un impatto positivo sulle persone e sugli ecosistemi”, ha continuato Massari.

Nell’intervento, è stato sottolineato come le lezioni apprese dall’attuazione di pratiche sostenibili nelle missioni di mantenimento della pace forniscano spunti preziosi per la prevenzione dei conflitti: la gestione ambientale può infatti migliorare la resilienza operativa delle missioni ONU e la sicurezza dei caschi blu, ripristinare la fiducia a livello locale e lasciare un’eredità positiva dopo la partenza delle missioni. L’esperienza ha dimostrato, ad esempio, che l’uso di energie rinnovabili può ridurre la dipendenza da lunghe linee di rifornimento per il carburante e diminuire i rischi di attacchi asimmetrici ai convogli di rifornimento.

“Coinvolgendo e riunendo le comunità locali intorno a obiettivi ambientali condivisi, le missioni di pace possono creare nuove vie di dialogo e collaborazione. Le missioni contribuiscono anche a sviluppare la capacità del Paese ospitante di gestire l’ambiente e l’energia verde”.

Tuttavia, nelle parole dell’Ambasciatore “si può e si deve fare di piu’”, riferendosi alla necessità di una collaborazione di più attori che riuniscano prospettive, conoscenze e risorse diverse, e di migliorare la formazione del personale dispiegato in questo settore. (@ONuItalia)

OnuItalia
OnuItaliahttps://onuitalia.com
Il giornale Italiano delle Nazioni Unite. Ha due redazioni, una a New York, l’altra a Roma.

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