ROMA, 2 LUGLIO – Il Consiglio Direttivo della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, riunitosi sotto la presidenza di Franco Bernabè ha approvato ‘Il paesaggio del sistema delle ville-fattoria del Chianti Classico’ come candidatura italiana per la verifica preliminare ai fini dell’iscrizione alla Lista del Patrimonio Mondiale della Convenzione UNESCO per la Protezione del Patrimonio Mondiale Culturale e Naturale, in ottemperanza alle nuove disposizioni stabilite dall’Organizzazione in merito all’iter dei dossier di candidatura.
La candidatura si colloca nella categoria dei paesaggi culturali, ”creazioni congiunte dell’uomo e della natura”, così come definiti all’articolo 1 della Convenzione, che illustrano l’evoluzione di una società e del suo insediamento nel tempo sotto l’influenza dell’ambiente naturale e delle spinte culturali, economiche e sociali. Essa si propone infatti di illustrare il risultato delle scelte compiute in merito alla pianificazione territoriale della zona tra i secoli XVI e XIX, con l’obiettivo di ottimizzare la produzione agricola, migliorare le condizioni della popolazione residente e sviluppare l’economia locale. Tutti elementi che portarono a un’evoluzione delle modalità tradizionali di conduzione delle attività agricole medievali di tipo mezzadrile, improntata ad una organizzazione unitaria dell’intera filiera produttiva, attraverso un’ottica aziendale desunta dalle esperienze di tipo commerciale già sviluppate in ambito urbano nell’età comunale.
Questa organizzazione insediativa agricola si perfeziona ulteriormente nel XVIII secolo attraverso lo specifico contributo fornito dall’Accademia dei Georgofili, fondata a Firenze nel 1753. Esito di tale evoluzione storica, il paesaggio del sistema delle ville-fattoria del Chianti Classico oggi rappresenta un esempio di insediamento umano diffuso fondato su una stretta interrelazione tra l’elemento umano e l’ambiente, caratterizzato da una continuità funzionale ed economica e da un utilizzo sostenibile delle risorse.
La proposta d’iscrizione di questo sito si fonda su alcuni criteri della Convenzione, in quanto il paesaggio conserva ancora le sue caratteristiche fisiche e visive, testimonianza della ristrutturazione del modello tradizionale della mezzadria a partire dal XVI secolo, e in quanto esempio eccezionale di un insediamento umano tradizionale, scandito da edifici tipologicamente differenziati, ma coerenti con l’organizzazione produttiva unitaria della villa-fattoria; dalla localizzazione delle costruzioni, che ne consente un’ampia intervisibilità, e dalla continuità fra le aree boscate e le aree destinate alle principali colture. In caso fosse valutata positivamente dagli organi consultivi, la candidatura sarà ufficialmente trasmessa al Centro per il Patrimonio Mondiale UNESCO entro il 1 febbraio 2027.