ROMA, 3 MAGGIO – Le Nazioni Unite hanno detto oggi che per la ricostruzione della Striscia di Gaza, devastata dalla guerra tra Israele e Hamas, costerà tra i 30 e i 40 miliardi di dollari.
“Le stime del Programma di sviluppo delle Nazioni Unite (Undp) per la ricostruzione di tutta la Striscia superano i 30 miliardi di dollari, forse fino a 40 miliardi di dollari”, ha precisato Abdallah al-Dardari, direttore dell’ufficio regionale per gli Stati arabi dell’agenzia. “La portata della distruzione è enorme e senza precedenti – ha aggiunto – Questa è una missione che la comunità internazionale non affrontava dalla Seconda Guerra Mondiale”.
Secondo lo studio congiunto del Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (UNDP) e della Commissione economica e sociale per l’Asia occidentale (ESCWA) l’incessante offensiva israeliana nella Striscia di Gaza sta ritardando lo sviluppo socioeconomico complessivo della Palestina di oltre 20 anni e specificatamente della Striscia di 44 anni. Lo studio ha rivelato che il tasso di povertà è salito al 58,4% da quando gli attacchi terroristici guidati da Hamas del 7 ottobre hanno dato inizio all’escalation di violenza, spingendo quasi 1,74 milioni di persone in più verso la povertà.
Allo stesso tempo, il prodotto interno lordo (PIL) è crollato del 26,9%, determinando una perdita di 7,1 miliardi di dollari rispetto al livello di riferimento del 2023 prima della guerra. ”Ogni giorno in più di questa guerra sta imponendo costi enormi e aggravanti agli abitanti di Gaza e a tutti i palestinesi, ora e nel medio e lungo termine”, ha affermato Achim Steiner, amministratore dell’UNDP. ”Livelli senza precedenti di perdite umane, distruzione di capitali e il forte aumento della povertà in un periodo di tempo così breve faranno precipitare una grave crisi di sviluppo che metterà a repentaglio il futuro delle generazioni a venire”.
Le proiezioni contenute nella valutazione dipingono un quadro desolante per un conflitto prolungato. Se la guerra dovesse continuare per nove mesi, afferma ancora l’Onu, i livelli di povertà potrebbero più che raddoppiare fino al 60,7%, con ulteriori 1,86 milioni di persone che cadrebbero in povertà. Il PIL diminuirebbe ulteriormente del 29%, pari a perdite totali di 7,6 miliardi di dollari.