ROMA, 15 MARZO – L’Italia ha lanciato insieme a FAO, PAM e FICROSS ‘Food for Gaza’, un’iniziativa che nasce dalla necessità di fare di più a fronte di una situazione umanitaria molto grave. Viene così creato un Tavolo permanente di coordinamento tecnico aperto a tutti gli attori nazionali e internazionali desiderosi di dare il proprio contributo.
L’iniziativa si concentra sui bisogni chiave della popolazione civile: cibo, sanità, protezione. L’obiettivo di ‘Food for Gaza’ è fare sistema con le organizzazioni attive sul campo per agevolare l’accesso degli aiuti, su cui l’Italia non mancherà di sensibilizzare a tutti i livelli le autorità dei Paesi competenti. Il successo di un intervento coordinato sulla sicurezza alimentare della popolazione di Gaza potrà a sua volta facilitare le condizioni di uno sbocco politico cui l’Italia sta lavorando insieme ai partner internazionali.
L’Italia metterà a disposizione le proprie eccellenze, coinvolgendo le articolazioni del Sistema Paese pubbliche e private e usare le loro capacità in innumerevoli settori, dalla sicurezza alimentare, alla sanità e all’attività di sminamento.
Questo impegno verrà portato anche in ambito UE e nel G7, di cui l’Italia detiene quest’anno la Presidenza, ponendo le basi per la ricostruzione umana e sociale della Striscia.
L’iniziativa rappresenta un ulteriore tassello dell’aiuto italiano prestato dallo scoppio della crisi. Da ottobre 2023, l’Italia ha già stanziato 20 milioni di euro per interventi umanitari nella Striscia ed è in prima linea nel prestare assistenza ai civili stremati dal conflitto. Ha fornito 16 tonnellate di beni di prima necessità trasportati dalla Base dell’Onu Brindisi; inviato un’unità della Marina Militare (la Nave Vulcano) con a bordo un ospedale con TAC, capacità chirurgica e di rianimazione, consentendo di fornire assistenza e cure mediche a civili palestinesi, in maggioranza minorenni; inviato voli dell’Aeronautica Militare, sempre nell’ambito dell’iniziativa volta a prestare cure mediche indispensabili ai bambini palestinesi presso ospedali italiani.