NAPOLI, 1 DICEMBRE – Nasce la ‘Carta di Napoli’, l’appello ad agire (“Call for action”) rivolto ai Paesi membri dell’Unesco “per una più efficace tutela del patrimonio” agendo in particolare contro i cambiamenti climatici, che impattano sulla conservazione dei siti, e contro il turismo di massa che potrebbe far perdere l’identità dei territori.
È questo il documento programmatico conclusivo della Conferenza dell’agenzia delle Nazioni Unite per la cultura chiusasi ieri a Palazzo Reale a Napoli.
Nella ‘carta’ si fa appello a tutti gli Stati Unesco affinché portino avanti “una visione prospettica” mettendo in atto politiche e strategie pubbliche volte a salvaguardare il patrimonio culturale, sia materiale che immateriale, e anche naturale attraverso approcci olistici. “Dobbiamo ripensare l’approccio alla protezione di ogni tipo di patrimonio culturale – ha detto Audrey Azoulay, direttrice generale Unesco – integrando la prospettiva e ponendo la società civile e le popolazioni indigene al centro delle nostre azioni”.
La carta chiede ai Paesi Unesco di “promuovere risposte innovative” per rispondere alle sfide che i siti devono affrontare e per garantire il benessere e il sostentamento sostenibile delle comunità locali e delle popolazioni indigene che vivono all’interno e intorno a luoghi che sono patrimonio culturale. Una ‘carta’ che, ha sottolineato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, “è ricca di spunti operativi per la tutela del patrimonio. Questa Conferenza è stata opportunità di confronto, di scambio di esperienze in un momento segnato da guerre e crisi internazionali dimostrando che la cultura è terra di dialogo fra i popoli”. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, intervenuto alla sessione conclusiva, ha rilevato che “L’Italia è un gigante mondiale della cultura per il patrimonio che conserva, le bellezze che ha, per la storia millenaria, ma anche per tutto quello che sta facendo in giro per il mondo per tutelare il patrimonio artistico”.
Il documento finale, intitolato ‘Lo spirito di Napoli’, è stato firmato dai 194 Stati membri dell’Unesco riuniti a Napoli per tre giorni per partecipare alla Conferenza mondiale sul patrimonio dell’umanità. Tra i punti fondamentali del documento c’è la necessità di salvaguardare i patrimoni Unesco, come i centri storici, utilizzando ”politiche turistiche sostenibili”, interpretando, l’esigenza di limitare gli effetti distorti della turistificazione.
Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha accompagnato personalmente in questi giorni i delegati Unesco in visita ai luoghi più significativi della città. Sul problema della turistificazione del centro storico ha spiegato: “Stiamo lavorando sull’idea di una regolazione dell’accoglienza e mi riferisco a B&B e case vacanze. Stiamo studiando l’esperienza di Firenze e la sua robustezza giuridica, ma crediamo sia più opportuno che sul tema della residenzialità sia varata una norma nazionale di tutela che aiuti e dia strumenti ai Comuni per avere un giusto bilanciamento delle funzioni”.