PALERMO, 29 SETTEMBRE – Un omaggio ai giudici uccisi dalla mafia Giovanni Falcone e Paolo Borsellino da parte del ministro della Giustizia, Carlo Nordio ha aperto i lavori per il ventesimo anniversario della Convenzione Onu di Palermo, all’interno dell‘aula bunker del carcere Ucciardone.
La Carta di Palermo contro la criminalità organizzata transnazionale fu firmata a Palermo il 15 novembre 2000 ed è entrata in vigore il 29 settembre 2003 con l’adesione, ad oggi, di 190 Stati dell’Onu su 193. Ispirata a una visione di Giovanni Falcone, la Carta è una cornice giuridica che introduce strumenti globali più avanzati per la cooperazione di polizia contro il crimine organizzato.
”Per Palermo e l’intera Italia questa giornata ha un significato speciale – ha detto Nordio -, vorrei rendere omaggio a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino che hanno dato la vita per la lotta contro il crimine organizzato. Questa aula bunker è un luogo simbolo”. ”Dobbiamo tener conto che la Convenzione di Palermo si trova ad affrontare uno scenario decisamente cambiato rispetto a venti anni fa – ha aggiunto il ministro -. Le sue norme, tuttavia, sono ancora estremamente attuali: pensiamo alle previsioni sul segreto bancario, sul riciclaggio; al concetto di sorveglianza elettronica che consente di estendere l’ambito di applicazione alle più recenti tecniche di comunicazioni telematiche; alle disposizioni che prevedono organi investigativi comuni. Noi siamo quindi persuasi che la Convenzione di Palermo possa vivere una stagione di rinnovata centralità”.
All’evento erano presenti anche il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi; la sottosegretaria agli Affari esteri, Maria Tripodi; il direttore esecutivo dell’Ufficio per la droga e il crimine dell’Onu, Ghada Waly.
“La Convenzione è l’unico strumento globale di cooperazione giudiziaria, applicabile non solo alle mafie ‘storiche ed alle ‘nuove mafie’ di origine straniera, ma anche alla corruzione, alla criminalità economica, al riciclaggio, al cybercrime, ai delitti connessi al terrorismo, fino alla tratta di esseri umani”, ha detto Tripodi evidenziando come “nel corso di questi 20 anni, la lotta alle mafie ha potuto registrare grandi successi. Ma i sodalizi criminali hanno al contempo modificato il loro modo di agire, e accanto ai tradizionali traffici, si sono dedicate sempre di più al traffico di migranti e alla tratta di esseri umani”. L’Italia – ha detto il Sottosegretario – ritiene che si debba dare ampio spazio a queste tematiche anche in occasione della Presidenza del G7 2024, in linea di continuità con il tradizionale impegno. (@OnuItalia)