PARIGI, 31 LUGLIO – L’Unesco ha nuovamente raccomandato di inserire Venezia nella lista dei patrimoni dell’umanità in pericolo. “Il continuo sviluppo, gli impatti dei cambiamenti climatici e del turismo di massa rischiano di provocare cambiamenti irreversibili all’eccezionale valore universale” di Venezia, rileva l’Unesco attraverso il World Heritage Centre. Pertanto se ne “raccomanda l’iscrizione nell’elenco dei patrimoni dell’umanità in pericolo”.
Già due anni fa, era stata chiesta l’iscrizione nella cosiddetta “danger list” evitata in extremis da una serie di misure adottate per preservare la città soprattutto dopo i livelli record dell’acqua alta raggiunti nel 2019. In una sola settimana infatti, tra il 12 e il 17 novembre, la marea superò il livello di 140 cm per ben quattro volte. Tra queste misure, c’era anche la messa in funzione del sistema Mose, di cui però manca ancora il rapporto sull‘impatto ambientale.
Poi, la decisione del governo di vietare l’accesso alle grandi navi nel canale San Marco per contenere il fenomeno del turismo di massa e soprattutto la promessa di varare un ambizioso piano di conservazione della città lagunare. Secondo il World Heritage Centre dell’Unesco si tratta però di provvedimenti finora insufficienti per lottare contro il deterioramento della situazione a Venezia a causa, in particolare, del turismo di massa che invade la Serenissima e dei cambiamenti climatici.
Il World Heritage Centre, ritiene, tra l’altro, che “edifici” alti, che possono “avere un notevole impatto visuale negativo” sulla città lagunare, dovrebbero essere costruiti lontano dal centro di Venezia. Mentre l’aumento “del livello del mare” e altri “fenomeni meteorologici estremi” legati al riscaldamento climatico “minacciano l’integrità” del sito. Sempre secondo gli esperti del Centro del Patrimonio Mondiale, la risoluzione di questi problemi “annosi ma urgenti” viene “ostacolata dall’assenza di una visione strategica comune globale” nonché una “scarsa efficacia e coordinamento” tra le autorità locali e nazionali dell’Italia.
Gli esperti ritengono che Venezia si trovi di fronte ad “un reale rischio” e raccomandano quindi l’iscrizione del capoluogo veneto nella black list dei “patrimonio mondiale in pericolo”, auspicando che “questa iscrizione susciterà un più forte impegno e una più vasta mobilitazione degli attori locali, nazionali e internazionali”.
Il parere del World Heritage Centre, che considera le misure assunte dall’Italia “insufficienti”, è al momento soltanto indicativo. Affinché Venezia entri davvero nella lista del patrimonio mondiale in pericolo, servirà l’avvallo degli Stati membri convocati a una riunione del Comitato del Patrimonio Mondiale in programma dal 10 al 25 settembre a Ryad, in Arabia Saudita.
Fondata nel V secolo e poi divenuta una delle maggiori potenze marittime al mondo, culla delle arti e dei commerci, Venezia si estende su 118 isole. È entrata a far parte del Patrimonio universale dell’Unesco nel 1987. “Venezia nel suo insieme è uno straordinario capolavoro architettonico perché anche il più piccolo monumento racchiude opere di alcuni tra i più grandi artisti al mondo come Giorgione, Tiziano, Tintoretto, Veronese e altri”, spiega l’organismo Onu in una nota. Per le sue condizioni eccezionali, uniche al mondo, Venezia è al tempo stesso tra le città più visitate e tra le più fragili del pianeta.