ROMA, 28 LUGLIO – Mentre il luglio più caldo della storia si appresta a lasciare dietro di sè disastri e vittime in tutto il mondo, l’Onu lancia un allarme sul clima mai così preoccupante: la Terra è passata dal riscaldamento ad ”un’era di ebollizione globale”: parlando a New York, il segretario generale Antonio Guterres ha descritto una situazione spaventosa: ”Per l’intero pianeta è un disastro. A meno di una mini-era glaciale nei prossimi giorni, luglio 2023 infrangerà i record su tutta la linea. Il cambiamento climatico è qui. È terrificante. Ed è solo l’inizio”.
Guterres, che ospiterà il ‘Climate Ambition Summit’ a New York a settembre, ha poi lanciato l’ennesimo appello per un’azione radicale e urgente: ”L’aria è irrespirabile, il caldo è insopportabile. E i livelli di profitti dei combustibili fossili e l’inerzia climatica sono inaccettabili”, ha accusato. ”I leader devono guidare. Basta esitazioni. Basta scuse. Basta aspettare che gli altri si muovano per primi”. In particolare, i Paesi sviluppati dovrebbero impegnarsi a raggiungere la neutralità dal carbone il più vicino possibile al 2040 e le economie emergenti il più vicino possibile al 2050. ”Le prove sono ovunque: l’umanità ha scatenato la distruzione. Questo non dovrebbe portare alla disperazione, ma all’azione. Possiamo ancora prevenire il peggio. Ma per questo, dobbiamo trasformare un anno di caldo infuocato in un anno di ardente ambizione”, ha concluso Guterres.
”Le prime tre settimane di luglio sono state le più calde mai registrate e il mese è sulla buona strada per essere il più caldo di sempre e il luglio più caldo in assoluto”, affermano i dati del Copernicus Climate Change Service (C3S). La temperatura media globale ha temporaneamente superato la soglia di 1,5 gradi Celsius al di sopra del livello preindustriale (1850-1900) durante la prima e la terza settimana del mese. La temperatura media globale per i primi 23 giorni di luglio è stata di 16,95 gradi oltre il record di 16,63 di luglio 2019.
In Italia in particolare la situazione è sembrata a molti fuori controllo anche e si è innescata una polemica sulla veridicità dei dati scientifici condotta dai cosiddetti negazionisti del cambiamento climatico. In questa emergenza, arriva la lettera aperta firmata da 100 scienziati italiani e indirizzata al mondo dell’informazione perché si parla ancora ”troppo spesso di ‘maltempo’ invece che di cambiamento climatico”. L’appello inizia così: ”Giornalisti, parlate delle cause della crisi climatica, e delle sue soluzioni. Omettere queste informazioni condanna le persone al senso di impotenza, proprio nel momento storico in cui è ancora possibile costruire un futuro migliore”.
Tra i firmatari, ci sono il premio Nobel Giorgio Parisi e il fisico del clima Antonello Pasini. Ma anche tanti intellettuali di primo piano come l’ex ministro del governo Draghi Enrico Giovannini, il meteorologo Luca Mercalli, l’ingegnere ambientale Stefano Caserini, il filosofo Telmo Pievani.
Gli scienziati firmatari della lettera ricordano gli ultimi dati disponibili per evidenziare quella che l’Onu ha chiamato ‘era di ebollizione globale’: ”Non sappiamo ancora quanti morti provocheranno le ondate di calore di questa estate, ma sappiamo quanti ne ha provocati il caldo intenso di quella scorsa: più di 60 mila nella sola Europa, 18 mila nel nostro Paese, il più colpito”.