NEW YORK, 17 LUGLIO – Con l’Italia in prima fila, l’ONU celebra oggi Giornata internazionale della giustizia penale in cui si commemora l’anniversario dell’adozione dello Statuto di Roma, cioè del trattato istitutivo della Corte penale internazionale (CPI).
Un evento ad alto livello in cui a rappresentare il governo italiano sara’ la Sottosegretario agli Esteri Maria Tripodi e’ stato organizzato per ricordare la data cruciale in cui – il 17 luglio 1998 – fu finalmente adottato il documento che poneva le basi di un tribunale penale internazionale dal carattere permanente e dall’efficacia universale. Dopo intense discussioni (cui contribuirono anche molteplici organizzazioni non governative che avevano sostenuto la campagna d’opinione pubblica per la giurisdizione universale sui crimini internazionali), la Conferenza si concluse presso la sede della FAO all’Aventino cluse con l’approvazione dello Statuto con 120 voti favorevoli, 7 contrari, 21 astenuti, e con la firma dell’Atto finale, aperto a tutte le delegazioni partecipanti. Le progressive ratifiche dello statuto hanno consentito di raggiungere il quorum fissato dall’art. 126 (60 ratifiche) quattro anni dopo: in virtù di questa norma il testo è quindi entrato in vigore il 1º luglio del 2002.
La Corte rappresentava un importante passo avanti nella creazione di un sistema giudiziario internazionale efficace e nell’affermazione del principio di responsabilità individuale per i crimini di guerra, i crimini contro l’umanità e il genocidio. Attualmente l’Ufficio del Procuratore Karim Asad Ahmad Khan, che ha sede all’Aja, sta conducendo 31 processi, 14 Indagini investigative e 3 Esami preliminari e sono 13 i mandati di arresto emessi riguardanti imputati a piede libero. Alla ribalta della cronaca, il 17 marzo, la II Camera Preliminare della Corte, ha spiccato due mandati di arresto nei confronti del Presidente russo Vladimir Putin e di Maria Alekseevna L’vova-Belova, commissaria presidenziale per i diritti dei bambini in Russia. Solo la scorsa settimana Khan ha annunciato l’apertura di una inchiesta sui crimini di guerra commessi in Sudan nel contesto delle attuali ostilita’.
“L’Unione europea continuerà a chiedere che gli autori dei reati più gravi siano assicurati alla giustizia e chiamati a rispondere. Nessuno, non importa chi
sia o dove si trovi, deve poter sfuggire alla giustizia”, ha dichiarato, alla vigilia dell’anniversario, l’alto rappresentante Ue Josep Borrell definendo l’adozione dello Statuto di Roma un “importante passo avanti nella lotta globale contro l’impunità”. Borrell ha osservato che “mentre la guerra infuria nel continente europeo con l’aggressione militare non provocata e ingiustificata della Russia contro l’Ucraina, e in altre regioni del mondo, tra cui Sudan, Yemen e Siria, un sistema resiliente e robusto di giustizia penale internazionale in grado di affrontare i casi più gravi e scioccanti i crimini è essenziale”. (@OnuItalia)