GINEVRA, 5 LUGLIO – Siria e Iran sono state al centro degli interventi del Rappresentante Permanente d’Italia presso le Nazioni Unite a Ginevra, Ambasciatore Vincenzo Grassi, durante la 53ma sessione del Consiglio Diritti Umani a Ginevra.
SIRIA
Intervenendo in occasione del Dialogo Interattivo con la Commissione d’Inchiesta sulla Siria, presieduta da Paulo Sergio Pinheiro, Grassi ha affermato che lo status quo in Siria è inaccettabile e insostenibile, soprattutto dopo dodici anni di indicibili sofferenze per il popolo siriano. Egli ha sottolineato come le sistematiche violazioni dei diritti umani continuino ad essere perpetrate su larga scala nel Paese, così come ampiamente documentato dalla Commissione d’inchiesta, e ha espresso soddisfazione per la pubblicazione dell’ultimo studio della CoI che mostra l’impatto sproporzionato su donne e ragazze di tali violazioni prolungate nel tempo.
Egli ha condannato gli attacchi ai civili e alle infrastrutture civili perpetrati in violazione del Diritto Internazionale Umanitario, così come la detenzione arbitraria, la tortura, i trattamenti inumani e degradanti e le sparizioni forzate, che sono ancora ampiamente perpetrati da tutti gli attori sul campo. L’Ambasciatore ha criticato le continue violazioni del diritto all’istruzione verso centinaia di migliaia di bambini e ha espresso forte preoccupazione per la violenza sessuale e di genere che continua su larga scala in Siria, esortando tutte le parti in conflitto a porre immediatamente fine a tali violazioni.
Nel ricordare che l’unica soluzione alla crisi siriana sia quella politica, Grassi ha sottolineato la necessità di lottare contro l’impunità e di perseguire tutti gli autori di gravi violazioni dei diritti umani. Infine, egli ha espresso il continuo sostegno dell’Italia al lavoro della Commissione d’inchiesta e del Meccanismo Internazionale, Imparziale e Indipendente (IIIM) sulla Siria, anche attraverso lo stanziamento di contributi volontari.
IRAN
Quanto all’Iran Grassi è intervenut odurante il Dialogo Interattivo relativo al primo aggiornamento presentato al Consiglio Diritti Umani dalla Missione indipendente internazionale di accertamento dei fatti (‘Fact-Finding Mission’) sulla Repubblica Islamica dell’Iran.
Riaffermando la ferma condanna dell’Italia contro la pratica di imporre ed eseguire condanne a morte nei confronti dei manifestanti e la sua forte opposizione all’applicazione della pena capitale in qualsiasi circostanza ha detto che l’Italia ha esortato l’Iran ad astenersi da future esecuzioni e a perseguire una politica volta all’abolizione della pena di morte. L’Italia ha inoltre ribadito la propria preoccupazione per il deterioramento della situazione dei diritti umani in Iran, soprattutto per quanto riguarda donne e bambini, deplorando le continue restrizioni allo spazio civico e democratico, il ricorso diffuso a detenzioni arbitrarie, l’uso sproporzionato della forza da parte delle forze di sicurezza e gli atti di tortura e altri trattamenti crudeli, inumani o degradanti. ”Esortiamo l’Iran a porre fine a ogni forma di discriminazione nei confronti di donne e ragazze, nonché a prevenire e garantire la loro protezione contro la violenza sessuale e di genere in tutte le sue forme”, ha concluso Grassi, sollecitando altresì l’eliminazione di ogni discriminazione contro le persone appartenenti a minoranze etniche, religiose e linguistiche.