ROMA, 10 MAGGIO – Il Festival dello Sviluppo Sostenibile, giunto alla settima edizione e organizzato dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) è tornato in presenza, con un programma ricco di novità, itinerante, basato su centinaia di iniziative promosse dalla società civile in Italia e nel mondo. L’appuntamento è articolato in cinque tappe principali in altrettante grandi città italiane, dedicate ciascuna ad approfondire una diversa dimensione della sostenibilità: sociale a Napoli (dove si conclude oggi), ambientale a Bologna da domani al 14 maggio, economica a Milano dal 15 al 17 maggio, culturale a Torino dal 18 al 22 maggio, istituzionale a Roma il 23 e 24 maggio, dove si concluderà con un incontro presso la Camera dei Deputati, nel corso del quale verrà illustrato il frutto dei 17 giorni di riflessione.
L’edizione 2023 è stata presentata nella Sala A di Rai Radio in via Asiago con la partecipazione della presidente Rai, Marinella Soldi, i presidenti dell’ASviS, Marcella Mallen e Pierluigi Stefanini, e il direttore scientifico dell’Alleanza, Enrico Giovannini, che hanno illustrato le novità che rendono la manifestazione una delle più grandi mobilitazioni internazionali sui temi dello sviluppo sostenibile e dell’Agenda 2030 dell’Onu.
Il presidente dell’Alleanza Pierluigi Stefanini, inaugurando il Fstivale ha sottolineato: ”Il nostro impegno si realizza su scala locale, nazionale e globale. Purtroppo, ci muoviamo in un contesto segnato dalla crescente interdipendenza delle crisi ambientali, sociali ed economiche, come quelle derivanti dalla pandemia, dell’aggressione russa all‘Ucraina e dalle sempre più evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici. Questioni complesse che richiedono di essere affrontate rapidamente con soluzioni sistemiche e ambiziose, se vogliamo davvero garantire alle generazioni presenti e a quelle future di abitare in un mondo più giusto e sostenibile di quello attuale”’.
”Per raggiungere i 17 Obiettivi dell’Agenda 2030 in Italia bisogna fare scelte urgenti da parte del settore pubblico e privato, anche alla luce della modifica degli Articoli 9 e 41 della nostra Costituzione – ha spiegato Giovannini – Occorre poi attuare pienamente il Pnrr, orientando alla sostenibilità anche gli investimenti finanziati dai fondi comunitari e nazionali 2021-27 e dal RePowerUe….Nel corso di quest’anno sono in programma importanti appuntamenti internazionali, dalla presentazione all’ONU della prima Voluntary review dell’Ue sull’attuazione dell’Agenda 2030, al summit delle Nazioni Unite di settembre sul medesimo argomento con la partecipazione dei capi di Stato e di Governo, dopo il quale l’Italia assumerà la Presidenza del G7. Il nostro Paese è chiamato quindi a giocare un ruolo importante e il Festival è un’occasione straordinaria per condividere l’impegno delle istituzioni, delle aziende e della società civile nel cammino verso lo sviluppo sostenibile”. Il Festival dello Sviluppo Sostenibile 2023 si svolge nell’arco di 17 giorni, tanti quanti sono gli Obiettivi dello sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030. I 24 eventi principali della manifestazione realizzati a cura dell’ASviS e dei suoi Gruppi di Lavoro si svolgono tra l’8 e il 24 maggio.
All’Alleanza aderiscono oltre 320 tra le principali organizzazioni della società civile italiana che promuovono, in occasione del Festival, attività dedicate a diffondere la cultura della sostenibilità e la conoscenza dei temi dell’Agenda ONU 2030. Il cartellone della manifestazione include oltre 800 eventi promossi dalla società civile, in Italia e nel mondo: uno straordinario palinsesto di iniziative – conferenze, seminari, presentazioni di libri e molto altro – che si svolgono nei giorni del Festival e nei suoi ‘dintorni’, dal 1 al 31 maggio, cui si aggiungono oltre 600 eventi organizzati nell’ambito delle manifestazioni “gemellate”. Per il quarto anno, attraverso la collaborazione con il ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il Festival aprirà inoltre una finestra sul mondo, con una serie di eventi organizzati nelle Ambasciate e negli Istituti di Cultura italiani all’estero.