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domenica, Dicembre 22, 2024

UNIFIL: delegazione italiana con sottosegretaria Rauti visita caschi blu italiani e Mibil

SHAMA, 23 MARZO – In missione in Libano la sottosegretaria alla Difesa Isabella Rauti ha incontrato a Shama, nel quartier generale del settore ovest di Unifil, al comando del generale di brigata Roberto Vergori,  i caschi blu italiani. La delegazione della sottosegretaria Rauti è composta dall‘Arcivescovo di Salerno, Campagna e Acerno, monsignor Andrea Bellandi, e dal generale di divisione Domenico Ciotti, capo reparto operazioni del Comando operativo di vertice interforze, e a Beirut ha poi incontrato incontrare l’ambasciatrice d’Italia in Libano, Nicoletta Bombardiere e i militari della missione bilaterale italiana in Libano (MIBIL).

Parlando ai militari a Shama Rauti ha ricorato che ”il Libano è il teatro operativo e di stabilità con il maggior numero di militari italiani schierati … l’Italia, infatti, è la seconda per numero di personale impiegato delle 48 nazioni di Unifil, 17 sotto il comando del Regional Command West a guida italiana”. Per Rauti, ”il Libano è la chiave della stabilità del Medio oriente e del Mediterraneo allargato. Questa regione è un quadrante strategico per la pace e per gli equilibri geopolitici globali dove oggi più che mai – ha evidenziato Rauti – la nostra presenza è necessaria. L‘interposizione di Unifil è fondamentale come lo è la responsabilità di 53 chilometri della blue line, la linea della sicurezza. Il Libano sta attraversando una fase molto critica segnata dall’instabilità politica, dal caos istituzionale, dalla crisi economica e dalle conseguenze della pandemia. A queste emergenze, grazie alle sue Forze armate, l’Italia risponde anche con campagne di aiuti mirati e donazioni coordinate dagli assetti Cimic a favore delle fasce più deboli della comunità libanese”. Nel suo intervento Rauti ha sottolineato che il modello italiano di peacekeeping si basa sulla solidarietà e sulla costruzione quotidiana di rapporti e relazioni con la popolazione e con le autorità locali, politiche e religiose”.

In questo quadro, ha aggiunto ”Mibil si inserisce tra le principali missioni dell’Italia a favore del Libano perché contribuisce a incrementare le capacità delle forze di sicurezza libanesi sviluppando programmi di addestramento e formazione….Siete l’esempio più generoso dell’Italia che lavora per costruire pace, sicurezza e stabilità dove queste condizioni fondamentali sono minacciate”. La delegazione italiana ha poi visitato l’ospedale militare di Beirut dove operano i team sanitari militari italiani della Mibil.
Da parte sua l’Arcivescovo Bellandi ha definito quella in Libano ”un’esperienza molto interessante perché siamo stati a visitare l’Esercito che sta operando a sostegno del paese, contando anche sui fondi della nostra Arcidiocesi, con le iniziative di tipo caritativo, educativo e sanitario … L’esperienza è significativa anche perché abbiamo appurato come questo Contingente non sia impegnato solo in difesa dei confini del Libano, ma anche nel supporto umanitario alla popolazione. Portiamo, quindi, nel cuore l’esperienza di questi soldati che tengono alto il nome dell’Italia, vivendo un’esperienza di condivisione con le popolazioni più bisognose di una Terra bella, ma martoriata”.

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Il giornale Italiano delle Nazioni Unite. Ha due redazioni, una a New York, l’altra a Roma.

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