NEW YORK, 24 FEBBRAIO – Respingendo completamente “l’idea di un’Europa schiava di chiunque”, il ministro degli Esteri Antonio Tajani e’ intervenuto oggi in Consiglio di Sicurezza nel giorno del primo anniversario della guerra in Ucraina, rinnovando la richiesta italiana per una “Onu piu’ forte, piu’ democratica, rappresentativa e trasparente”, in linea con l’appello lanciato ieri nell’incontro bilaterale con il Presidente dell’Assemblea Generale, Csaba Kőrösi.
Dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, quando le Nazioni Unite sono state fondate, “il mondo e’ molto cambiato”. L’Onu puo’ fare di piu’ per coinvolgere piu’ paesi, ha detto il ministro con un accenno indiretto al tema della riforma del Consiglio di Sicurezza in cui l’Italia e’ impegnata con il coordinamento del gruppo Uniting for Consensus e la cui necessita’ e’ stata evidenziata anche dalla riunione di oggi che si e’ conclusa senza azione a causa dell’ostruzionismo della Russia, uno dei cinque membri permanenti con diritto di veto. E sempre a proposito delle tensioni di oggi in Consiglio, Brasile e Cina non si sono alzati per il minuto di silenzio chiamato per le “vittime dell’aggressione”, mentre tutti si sono alzati per la richiesta della Russia per tutte le vittime “dal 2014”.
A proposito dell’aggressione della Russia all’Ucraina, Tajani non ha misurato gli aggettivi, definendola “illegale”, “ingiustificata” e “inaccettabile”: “Non solo una chiara violazione della Carta delle Nazioni Unite e una minaccia alla sicurezza e stabilita’ internazionale, ma anche causa di sistematiche interruzioni globali con molteplici conseguenze dannose per i paesi piu’ vulnerabili del Global South“. Il ministro italiano ha rilanciato la necessita’ di una “free zone” intorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhia e del rinnovo dell’accordo sul grano, la cosiddetta Black Sea Initiative.
“Gli attacchi della Russia sono inaccettabili e vanno fermati subito, non siamo contro i cittadini russi ma a favore della democrazia, della liberta’ e delle regole internazionali”,
ha aggiunto Yajani, invocando per l’Ucraina una “pace giusta” e l’indipendenza del Paese.
Prima di intervenire in Consiglio di Sicurezza, il titolare della Farnesina aveva avuto un colloquio con il Segretario di Stato Americano Antony Blinken: ne ha riportato i ringraziamenti degli Usa all’Italia per “la sua leadership nel fornire assistenza all’Ucraina, tra cui l’accoglienza di oltre 173.000 rifugiati”, ha detto il portavoce del dipartimento di Stato Ned Price. Al centro del colloqui, durante il quale Tajani ha invitato Blinken a Roma a partecipare alla prossima Conferenza degli Ambasciatori, sono stati discussi anche gli sforzi condivisi per aiutare l’autodifesa dell’Ucraina, ma anche le sfide poste dalla Cina. Blinken ha ringraziato Tajani per i contributi dell’Italia alla pace e alla sicurezza in Africa e nel Mediterraneo.
Il bilaterale con Blinken e’ stato uno dei faccia a faccia di Tajani ai margini della tre giorni all’Onu. Il ministro degli esteri ha incontrato anche i colleghi di Spagna, Francia, Albania, Svizzera, Georgia e rappresentanti dei Sids, i piccoli stati isola in via di sviluppo in prima linea sul fronte dei cambiamenti climatici. (@OnuItalia)