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giovedì, Novembre 7, 2024

Riforma CdS: Massari a ‘Pass Blue’, proposta UfC e’ vantaggiosa per tutti

NEW YORK, 15 FEBBRAIO – “L’Italia appartiene al Nord globale, ma per tradizioni, storia, geografia, ci sentiamo un ponte tra il Nord globale e il Sud globale. Mi spiego meglio: siamo il volto meridionale del Nord globale”, ha dichiarato il Rappresentante permanente d’Italia presso le Nazioni Unite a New York, Ambasciatore Maurizio Massari, alla rivista online “Pass Blue” che lo ha intervistato all’inizio di febbraio sugli esiti a lungo termine dei negoziati per la riforma del Consiglio di Sicurezza.

“L’Italia è fiduciosa, purché la sua proposta faccia da apripista”, titola “Pass Blu”, aggiungendo che il progetto del gruppo Uniting for Consensus, che l’Italia coordina, di ampliare il numero dei seggi non permanenti del Consiglio di Sicurezza, “e’ in concorrenza con altre idee di riforma credibili”. Il piano italiano prevede un rafforzamento del potere di veto. “Il veto è molto difficile da vendere oggi all’opinione pubblica”, ha detto Massari nell’intervista facendo riferimento allo stallo in Consiglio dopo l’invasione russa dell’Ucraina.

Una soluzione vantaggiosa per tutti

Secondo l’ambasciatore italiano, il piano di Ufc è una “soluzione vantaggiosa per tutti”. L’anno scorso l’opinione pubblica mondiale ha visto con i suoi occhi come la Russia abbia potuto invadere un altro Paese sovrano lasciando il Consiglio impotente ad agire legalmente contro una così grande violazione della Carta delle Nazioni Unite. Massari ha affermato che è giunto il momento di dimostrare al mondo che l’Onu puo’ muoversi in modo decisivo per la pace al di là di questo evidente problema.

Il modello Uniting for Consensus, per come lo sintetizza “Pass Blue”, prevede l’aumento del numero di seggi elettivi a un massimo di 11, con nove nuovi seggi a lungo termine e due seggi aggiuntivi di due anni, nonché la possibilità di una loro immediata rielezione. Il concetto si basa sulla rappresentanza regionale: l’Africa otterrebbe sei seggi; l’Asia-Pacifico cinque; l’America Latina e i Caraibi quattro; il Weog tre; l’Europa orientale due. Un nuovo seggio a rotazione sarebbe riservato alle piccole nazioni insulari e ai piccoli Paesi.

“Idealmente, si tratta di una versione in miniatura dell’Assemblea generale”, scrive ‘Pass Blue’. Oltre all’Italia, i 12 membri dell’UfC sono Argentina, Canada, Colombia, Costa Rica, Malta, Messico, Pakistan, San Marino, Corea del Sud, Spagna e Turchia. Secondo ‘Pass Blue’, non assegnando seggi permanenti – e dunque potere di veto – ad altri paesi membri dell’Onu oltre ai P5, la proposta potrebbe non convincere i paesi africani, che aspirano a seggi permanenti con tale potere. Settantasette anni di storia delle Nazioni Unite “dimostrano che i membri permanenti rendono conto solo a se stessi”, obietta Massari. Un nuovo membro permanente non farebbe altro che “allargare il club dei privilegi, o l’oligopolio”. (@OnuItalia)

OnuItalia
OnuItaliahttps://onuitalia.com
Il giornale Italiano delle Nazioni Unite. Ha due redazioni, una a New York, l’altra a Roma.

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