VIENNA, 7 FEBBRAIO – Si è inaugurata a Vienna la 60ma sessione del sottocomitato tecnico scientifico del COPUOS (la Commissione Onu sull’uso pacifico dello spazio atmosferico): presso le Nazioni Unite si riuniscono 102 paesi e 50 osservatori che dovranno discutere le questioni relative agli aspetti scientifici delle attività spaziali ma anche dell’uso pacifico, sostenibile ed equo dello spazio.
La delegazione italiana è guidata dal rappresentante permanente italiano, Ambasciatore Alessandro Cortese ed è composta da delegati ed esperti dell’Agenzia spaziale italiana e di altri enti, oltre che dal personale della rappresentanza italiana presso le Nazioni Unite di Vienna.
Prendendo la parola Cortese ha evidenziato l’impegno per un uso pacifico, sostenibile ed equo dello spazio e ha illustrato i principali risultati conseguiti nelle attività spaziali e la partecipazione dell’industria spaziale italiana al programma “Accesso allo Spazio 4 Tutti” con l’UNOOSA, l’agenzia dell’Onu per gli affari dello spazio.
Frattanto oggi un tweet della rappresentanza degli Stati Uniti a Vienna ha salutato l’adesione di altri otto nuovi paesi agli Accordi Artemis. I nuovi firmatari sono
Bahrein, Colombia, Francia, Nigeria, Romania, Ruanda, Arabia Saudita e Singapore e portano il numero dei firmatari a 23. Gli accordi Artemis sono un’intesa multilaterale non vincolante tra il governo degli Stati Uniti e altri governi mondiali che partecipano al Programma Artemis, un progetto guidato dagli americani per riportare gli esseri umani sulla Luna entro il 2025, con l’obiettivo finale di espandere l’esplorazione spaziale su Marte e oltre.
Redatti dalla NASA e dal Dipartimento di Stato americano, gli accordi stabiliscono un quadro per la cooperazione nell’esplorazione civile e nell’uso pacifico della Luna, di Marte e di altri oggetti astronomici. Sono esplicitamente fondati sul Trattato sullo spazio extra-atmosferico delle Nazioni Unite del 1967, che i firmatari sono obbligati a sostenere, e citano la maggior parte delle principali convenzioni mediate dalle Nazioni Unite che costituiscono la legge spaziale.