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mercoledì, Dicembre 11, 2024

Riforma Cds: Massari a La Voce di NY, “un bagno di realismo da tutte le parti”

NEW YORK, 2 FEBBRAIO – Un “bagno di realismo” da tutte le parti per una riforma del Consiglio di Sicurezza che sia realizzata “in tempi non troppo lunghi”. Lo ha chiesto in un’intervista a tutto campo alla Voce di New York, il Rappresentante Permanente italiano all’ONU, Maurizio Massari.  “Quello che proponiamo noi, sempre adattabile, riflette questo bagno di realismo”, spiega Massari secondo cui, soprattutto dopo l’episodio del blocco della risoluzione sull’Ucraina al Consiglio di Sicurezza a causa del diritto di veto, “l’idea di proporre nuovi membri permanenti che rispondono soltanto a se’ stessi (non essendo eletti periodicamente), non farebbe che rendere ancora più paralizzato” il massimo organo di governo dell’Onu.

L’Ambasciatore coordina a New York il gruppo Uniting for Consensus, di cui fa parte un largo gruppo di medie potenze, molto importanti e significative, come il Canada, il Pakistan, la Turchia, l’Argentina, che si batte da anni per una riforma all’insegna della efficacia, trasparenza, democrazia e accountability: “Diamo la chance a tutti di entrare al Consiglio di Sicurezza, proponendo l’allargamento alla categoria dei membri non permanenti prevedendo anche la possibilità di seggi eletti su elezione di più lunga durata. Anziché sedersi per due anni si può restare per 4 anni, c’è la possibilità di essere rieletti e servire fino a 8 anni etc, e in questo modo si crea una rotazione tale che tutti avranno prima o poi la possibilità di entrare. Dovendo poi essere soggetti alle elezioni dell’Assemblea Generale hanno anche una responsabilità, un dovere di rendicontazione all’intera membership”, ha detto l’Ambasciatore italiano. L’altro elemento fondamentale per Ufc e’ di non chiedere seggi per i membri del Gruppo, ma di darli, passando da 15 a 26, soprattutto alle regioni sotto rappresentate. Africa, Asia, America Latina, stati insulari, mentre per il gruppo occidentale in più ne chiediamo soltanto uno. Perché l’Occidente, e io lo ripeto sempre nei dibattiti, è già ampiamente rappresentato in Consiglio di Sicurezza. “Abbiamo tre paesi – Usa, Francia e Gran Bretagna – che sono membri del G7 e che sono membri del P5, dei membri permanenti. Vogliamo sbilanciare ancora di più questo consiglio di sicurezza o vogliamo riequilibrarlo geograficamente? Se vogliamo riequilibrarlo bisogna premiare il nostro approccio”.

Massari GuterresMassari ha smentito la tesi secondo cui ‘Uniting for Consensus’ e l’Italia abbiano contribuito allo stallo del negoziato per la riforma. “E’ vero semmai il contrario: il Gruppo negli ultimi decenni, ha elaborato e costruito un progetto di riforma, con una flessibilità anche dal punto di vista delle possibili soluzioni e ha proposto un modello comunque aperto alla discussione che è, se lo si va a guardare bene, l’unica realistica zona di atterraggio” di questo lunghissimo negoziato.

“Noi la riforma la vogliamo e subito”, ha aggiunto l’Ambasciatore nell’intervista con Stefano Vaccara in cui ha toccato anche i temi delle crisi in Ucraina e Libia, del clima e dei diritti delle donne : “Ma proprio perché la vogliamo subito, proponiamo una soluzione realistica. Che, se si volesse, si potrebbe fare anche domani. Quelli che invece propongono soluzioni massimaliste, per i propri interessi di auto-promozione, sono loro che causano lo stallo, perché continuano a sostenere posizioni massimalistiche che non sono realizzabili”. (@OnuItalia)

Alessandra Baldini
Alessandra Baldinihttps://onuitalia.com
Alessandra Baldini e’ stata la prima donna giornalista parlamentare per l’Ansa, poi corrispondente a Washington e responsabile degli uffici Ansa di New York e Londra. Dirige OnuItalia.

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