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venerdì, Luglio 26, 2024

Agenda 2030: Enel, Onu, giovani, un confronto per riflettere sui nuovi modelli decisionali

ROMA, 19 GENNAIO – Il gruppo Enel ha organizzato a Roma una giornata interamente dedicata a riflettere sui nuovi modelli decisionali che le imprese devono adottare per diventare più responsabili, etiche, inclusive e trasparenti, migliorando le prestazioni Esg (Environmental, social & governance) e promuovendo una cultura aziendale basata su integrità, correttezza e inclusione.
Durante i lavori, coordinati da Sabino Cassese, professore emerito della Scuola Normale Superiore di Pisa e giudice emerito della Corte Costituzionale, e da Giulio Fazio, general counsel di Enel, oltre 300 dottorandi di ricerca, studenti di master, specialisti della materia e responsabili legali di numerose multinazionali si sono confrontati sui modelli di governance con i quali andranno gestite le sfide climatiche e sociali del presente e del futuro.
Al confronto hanno partecipato anche alcuni vertici Onu: Laura Iucci, direttrice Fundraising di Unhcr Italia e Michelle Breslauer, senior manager Governance & Peace dell’Un global compact.
”Enel cerca di stimolare questo dibattito perché, essendo in questo momento la più grande multinazionale nel settore elettrico, ha l’autorevolezza per promuovere un cambiamento a livello globale rappresentando un esempio per l’intero settore privato», ha osservato Fazio.
Durante il dibattito sono stati presentati alcuni studi che richiedevano l’elaborazione di modelli di governance Sdg oriented – ovvero che tengano conto degli obiettivi indicati dall’Agenda Onu per lo sviluppo sostenibile al 2030 –, passando dal paradigma tradizionale in cui le scelte d’investimento sono effettuate tenendo conto di meri interessi economici aziendali, a modelli che contemplano una visione più a lungo termine, orientata a creare valore non solo per gli azionisti ma anche in maniera diffusa per le comunità locali e la società.

OnuItalia
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Il giornale Italiano delle Nazioni Unite. Ha due redazioni, una a New York, l’altra a Roma.

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