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Massari rende omaggio a scultura di Manzù all’ONU: “ispirazione a ricerca di pace”

NEW YORK, 17 DICEMBRE – L’opera d’arte piu’ famosa donata dall’Italia al quartier generale delle Nazioni Unite di New York e’ la fotografatissima ‘Sfera dentro una Sfera’ di Arnaldo Pomodoro che dal 1996 e’ collocata all’ingresso del Palazzo di Vetro. Ma non e’ la sola: nei giardini dell’Onu si trova anche la “Madre con Bambino” dell’artista Giacomo Manzù donata anch’essa dal governo italiano qualche anno prima, nel 1989.

Oggi, nell’anniversario della morte di Manzù, il Rappresentante Permanente italiano all’Onu Maurizio Massari ha reso omaggio ai valori di pace e speranza per le future generazioni espressi dalla scultura. “Che la sua arte sia una ispirazione nella nostra ricerca di pace”, ha detto l’Ambasciatore italiano. 

La statua di bronzo si trova nell’estremita’ nord del North Lawn. La progettazione e il design della furono calcolati da Manzù nei minimi dettagli, compresa la scelta del legno di quercia per la struttura, per garantire una migliore fusione tra i componenti. Si vede una figura più alta, la madre, che tiene in braccio una più piccola, il bambino. Entrambe alzano le braccia, mentre il bambino è appoggiato sul seno della madre. Manzù aveva già esplorato questo tema numerose volte, ma in questo caso il movimento della madre imita quello del figlio, simboleggiando la vita, la speranza e il futuro.

In occasione della donazione della scultura, l’allora Presidente della Repubblica Italiana, Francesco Cossiga (1928 – 2010), disse che “significava una glorificazione della vita e, di conseguenza, della pace”. Il Segretario Generale Javier Perez de Cuellar, nell’accettare il dono, disse: “Rappresenta amore, bellezza e speranza per le generazioni future”. (@OnuItalia)

Arturo Zampaglione
Arturo Zampaglionehttps://onuitalia.com
Arturo Zampaglione è stato per quasi venti anni corrispondente da New York del quotidiano La Repubblica, per il quale continua a collaborare. Ha studiato a Roma e a Boston, dove ha preso un Master in affari internazionale alla Fletcher School of Law and Diplomacy. Nel 2003-2004 ha insegnato giornalismo internazionale alla New York University. Ha curato la pubblicazione del libro-intervista “La mutazione antiegualitaria” (Editori Laterza).

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