ROMA, 10 GENNAIO – Cambia la geografia della cooperazione. Un dato inedito rilevato nell’ultimo rapporto di Open Cooperazione mette in luce che il fronte di intervento piu’ rilevante delle organizzazioni della societa’ civile è divenuto quello di casa: con 917 progetti realizzati nel 2021 da 70 organizzazioni è l’Italia il Paese dove viene messo in campo il numero più alto di progetti.
“Non deve stupire l’attività delle ONG nei territori del nostro paese – spiega il fondatore e curatore della piattaforma open data, Elias Gerovasi – si tratta di una tendenza ormai consolidata e sicuramente in crescita dopo la pandemia. Sempre più organizzazioni si sono attivate sul fronte delle nuove povertà che il Covid ha accentuato: povertà educativa, alimentare e ultimamente anche energetica sono fenomeni molto diffusi e non riguardano più solo determinate categorie svantaggiate. Anche i dati Istat ci dicono che è in crescita importante il numero di persone che hanno casa, lavoro e famiglia, ma che non arrivano a fine mese”.
All’estero si conferma il primato dei paesi africani: Mozambico, Etiopia, Uganda, Kenya, RD Congo, Burkina Faso e Senegal restano i paesi dove le ONG realizzano più progetti. Unici paesi non africani nella top 10 sono Libano e Siria. Educazione e istruzione restano i temi predominanti dei progetti delle ONG, seguono l’emergenza, l’aiuto umanitario e la salute.
Open Cooperazione da otto anni aggrega i dati di trasparenza e accountability delle organizzazioni italiane attive nel settore. Negli ultimi cinque anni è cresciuto di un ulteriore 8% il numero di organizzazioni che sottopongono il loro bilancio economico ad una certificazione esterna operata da auditor di revisione indipendente: Amref, CIPS, INTERSOS, Consorzio Ong Piemontesi ETS, Cooperazione Paesi Emergenti, COOPI, ENGIM (Ente Nazionale Giuseppini del Murialdo), Avsi e VIS sono risultate in testa (rank 100%) quanto a trasparenza. I dati sono aggiornati mensilmente e l’ultimo aggiornamento risale a novembre. Oggi il 92% delle ONG con entrate superiori a 1 milione di euro ha un bilancio certificato.
I dati, inseriti volontariamente dalle organizzazioni e aggregati da Open Cooperazione mostrano attraverso grafici e info-grafiche un trend in costante crescita ormai da diversi anni. Anche nel 2021 le ONG italiane hanno messo a segno una crescita economica di 10 punti percentuali, il valore economico raggiunge quota 1.167.617.111 euro. Una crescita spinta in particolare dalle grandi organizzazioni che registrano rilevanti incrementi delle entrate. È il caso di Save The Children che si conferma la prima organizzazione con un bilancio di oltre 133 milioni (+7% rispetto al 2020), di Avsi che balza al secondo posto con un incremento di oltre 26% (da 68 a oltre 92 milioni), di Emergency che cresce del 37% passando da 48 a 77 milioni e di WeWorld che supera i 44 milioni con una crescita del 15%.
Faticano invece, secondo Open Cooperazione, le organizzazioni medio-piccole, da un’analisi dei bilanci delle entrate delle prime 50 ONG italiane sugli ultimi 3 anni emerge che le organizzazioni in perdita sono quasi tutte di dimensione media, ovvero collocate nella fascia tra 3 e 10 milioni di euro di entrate. Le ONG che registrano i rialzi più evidenti sono nella fascia alta, sopra i 30 milioni e per lo più si tratta di organizzazioni fortemente impegnate nell’aiuto umanitario.
Con oltre 133 milioni di Euro, Save The Children Italia guida la graduatoria in termini di bilancio seguita da Fondazione AVSI (92 milioni) e INTERSOS (82 milioni). Emergency e Medici Senza Frontiere chiudono la cinquina. Medici con l’Africa CUAMM con 4735 persone e’ in testa quanto a numero di dipendenti. Al secondo posto Emergency (3533), seguita da INTERSOS (3281), Avsi e Coopi, mentre la Comunita’ di Sant’Egidio e’ di gran lunga la piu’ efficace in termini di coinvolgimento di volontari: oltre 20 mila, quattro volte piu’ di UNICEF Italia. Save The Children e’ anche la Osc con il maggior numero di progetti implementati nel 2021 (365) seguita di poche lunghezze da AVSI (357), Coopi e INTERSOS, rispettivamente con 254 e 221. (@OnuItalia)