ROMA/BRUXELLES, 2 GENNAIO – Cambio al vertice di una tra le più importanti delle rappresentanze italiane all’estero, quella presso il quartier generale dell’Alleanza Atlantica a Bruxelles, con Marco Peronaci che prende il posto di Francesco Maria Talò (diventato nel frattempo Consigliere Diplomatico del Primo Ministro Meloni) in qualità di nuovo Rappresentante Permanente d’Italia presso la NATO.
Creata in seguito alla fine del secondo conflitto mondiale come alleanza difensiva nel contesto della Guerra fredda, l’Organizzazione del Trattato Atlantico del Nord ha vissuto un periodo di cambiamento, sia a livello di membership che strategico, a partire dalla fine del conflitto bipolare. Le sua utilità ed efficienza sono state messe in dubbio da molti, ed in particolare dall’ex Presidente degli Stati Uniti Donald Trump che ha accusato gli alleati europei di opportunismo, ma l’aggressione russa nei confronti dell’Ucraina ha risvegliato l’attenzione dell’opinione pubblica sul fondamentale ruolo di deterrenza e stabilità che l’Organizzazione si prefigge di garantire in Occidente. Aggressione arrivata peraltro durante lo spostamento dell’attenzione della NATO dal teatro euro-atlantico verso quello dell’Indo-Pacifico delineato negli ultimi Concetti Strategici.
Nel post-guerra fredda, infatti, il ruolo della NATO si è evoluto da alleanza difensiva a carattere regionale fino a quello di garante della pace, dei diritti umani, della democrazia e della stabilità a livello globale, come dimostrato ad esempio dagli interventi diretti nei Balcani a partire dagli anni ’90 e quello ventennale in Afghanistan. Del ruolo attivo della NATO in qualità di promotore dei valori fondanti della comunità occidentale è ben conscio l’Ambasciatore Peronaci: “Pace e sicurezza sono la base indispensabile dei nostri valori democratici. La NATO è supremo garante”, ha dichiarato a margine della sua nomina. “L’unità della comunità euro-atlantica e il rafforzamento della cooperazione NATO-UE costituiscono le linee guida del mio impegno al servizio degli interessi nazionali e della solidarietà transatlantica”, ha concluso il diplomatico italiano.
Marco Peronaci, nato a Pavia, è entrato in carriera diplomatica nel 1989 presso la Direzione Generale Emigrazione. Tra i suoi incarichi all’estero, Kampala (1991-1993), Tokyo (1993-1998), Parigi (2002-2006). In Italia ha svolto le sue funzioni presso la DG Affari Politici (1998-2000) e la DG Personale (2000-2002), poi distaccato come Consigliere Diplomatico presso il Ministero della Giustizia (2009-2012) e quello dell’Interno (2015-2017), ed infine Capo del Servizio Stampa e Comunicazione istituzionale (2017-2018). Numerosi gli incarichi nella capitale belga: dal 2006 al 2009 è alla Rappresentanza Permanente presso l’UE, alla quale torna tra il 2012 ed il 2015 come Rappresentante Permanente aggiunto con titolo rango di Ambasciatore, poi è Inviato Speciale del MAECI italiano per il processo di Brexit tra il 2018 ed il 2020, quando assume le funzioni di Rappresentante presso il Comitato Politico e di Sicurezza dell’Unione Europea. (@giorgiodelgallo)