ROMA, 30 DICEMBRE – “Expo Roma 2030 è un’opportunità per la città, per l’Italia, per l’Europa e per i partecipanti. È l’Expo per il progresso universale e non l’Expo delle rappresentazioni individuali”. Lo ha detto al Sole 24 Ore l’ambasciatore Giampiero Massolo, numero uno di Ispi e di Atlantia, ex direttore del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza e dallo scorso aprile designato ufficialmente alla presidenza del Comitato promotore della candidatura della Capitale. Massolo, il 23 gennaio, accogliera’ a Roma Dimitri Kerkentzes, il segretario generale del Bureau International des Expositions (Bie), che a novembre del 2023, con il voto segreto di 170 Paesi, emetterà il verdetto finale.
Kerkentsez resterà nella Capitale fino al 25 gennaio: previsti incontri con la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e altre figure chiave del governo. Expo Roma 2030 e’ una sfida Paese che che vale 50,6 miliardi di euro in dieci anni (3-4 punti di Pil), la nascita di 11mila nuove imprese e la creazione di 300mila posti di lavoro, ricorda il quotidiano finanziario.
Corrono per conquistare l’Esposizione del 2030 oltre a Roma anche Odessa in Ucraina, Busan in Corea del Sud e Riad in Arabia Saudita, sulla carta quest’ultima la rivale più agguerrita. Massolo ha rimarcato che l’Expo 2030 cade nell’anno in cui arriveranno a compimento gli Obiettivi di Sviluppo sostenibile dell’Onu: “Si tratterà di tirare un bilancio e di lanciare la fase successiva. Tra questi obiettivi figura proprio il miglioramento del rapporto tra le persone e i territori, l’argomento al centro di Expo Roma 2030”. (@OnuItalia)