NEW YORK, 15 DICEMBRE – La comunita’ internazionale torna a schierarsi per la moratoria della pena di morte e rispetto all’ultimo test del 2020 aumentano i consensi: 125 stati membri dell’Onu hanno votato in Assemblea Generale a favore della risoluzione presentata ogni due anni da una coalizione di Paesi tra cui l’Italia. I contrari sono stati oggi 37 e 22 gli astenuti. Due anni fa i no erano stati 38, le astensioni 24.
125 ‘si’ un record dal 2007
La risoluzione, introdotta quest’anno da Costa Rica e Australia, aveva ottenuto 127 ‘si’ alla ‘prima lettura’ della Terza Commissione. Ne avrebbe ottenuti oggi 126 ma il rappresentante di un Paese pro-moratoria ha premuto il pulsante fuori tempo massimo e il suo voto non e’ stato contato. Il risultato raggiunto oggi e’ un record. Se si sommano i ‘si’ e gli astenuti si arriva a quota 147, un voto in piu’ rispetto ai 146 del 2020, che gia’ era stato un primato. E sempre come metro di paragone, nel 2007 il partito della moratoria aveva raccolto 104 si, con 54 contrari e 29 astenuti.
Adottata sullo sfondo, tra l’altro, delle impiccagioni in Iran di due manifestanti per i diritti delle donne, la risoluzione e’ la nona dal 2007, quando l’Italia fece da apripista. Anche stavolta la diplomazia italiana, in stretto collegamento con le organizzazioni della societa’ civile fra cui Amnesty International Italia, Comunità di Sant’Egidio e Nessuno Tocchi Caino, ha lavorato fino all’ultimo per ottenere il maggior numero di consensi possibili.
Il commento della Farnesina
L’Italia saluta dunque con favore l’adozione da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite della risoluzione. L’aumento dei sostegni, commenta una nota della Farnesina, conferma il forte segnale della comunità internazionale verso un progressivo allontanamento da questa pratica ingiusta e disumana, anche alla luce delle recenti esecuzioni in Iran, che l’Italia ha immediatamente condannato. “Tanta soddisfazione per un risultato ottenuto grazie anche all’impegno italiano contro le esecuzioni capitali nel mondo. Nessuno può mettere fine alla vita di qualcun altro”, ha detto il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani.
Le novita’ del testo
I testo adottato accoglie alcune importanti novità, fra cui il riconoscimento dell’impatto devastante sui figli di condannati a morte; il riconoscimento dell’obbligo di non comminare la pena capitale per i reati commessi da persone di età inferiore ai 18 anni; il riferimento all’importanza della trasparenza nell’accesso alle informazioni per garantire agli imputati le garanzie del giusto processo.
La Farnesina ha colto l’occasione per ribadire la propria incondizionata opposizione alla pena di morte, “una pena crudele e disumana che, oltre a non avere valore deterrente nei confronti del crimine, rende ogni errore giudiziario fatalmente irreversibile”. (@OnuItalia)