NEW YORK, 13 DICEMBRE – Si avvicina l’appuntamento con il voto in Assemblea Generale dell’ONU sulla risoluzione presentata ogni due anni per la moratoria della pena di morte. Il Sottosegretario agli Esteri Giorgio Silli ha presieduto questo fine settimana la riunione della Task Force che vede impegnati il Ministero degli Esteri e la societa’ civile con le Ong Hands off Cain, Amnesty Italia e la Comunita’ di Sant’Egidio.
“Insieme contro una pena crudele e inumana a due giorni dal voto UNGA sulla moratoria”, ha indicato la Farnesina in un micromessaggio su Twitter.
Nel voto in Terza Commissione, la risoluzione sulla moratoria ha ottenuto il voto favorevole di 127 stati – quattro in piu’ rispetto al 2020 – al termine della ‘prima lettura’ in Terza Commissione. “Una giornata storica e un nuovo record di stati concordi che la morte non e’ giustizia”, aveva commentato all’epoca il Rappresentante Permanente italiano all’Onu, Maurizio Massari.
37 Stati avevano votato contro sul testo presentato quest’anno da Australia e Costarica. Se si sommano i voti a favore e gli astenuti si arriva a quota 150, oltre i 146 del 2020, che gia’ era stato un primato.
La risoluzione e’ la nona dal 2007, quando fu l’Italia a fare da apripista. “Da allora sono indiscutibili i progressi compiuti. Oggi ben 144 paesi hanno abolito la pena di morte o non la praticano piu’”, aveva detto Massari alla vigilia della settimana ad alto livello dell’Assemblea, notando pero’ che il quadro e’ “a luci e ombre”: nel 2021 ci sono state ben 579 esecuzioni capitali nel mondo e il numero reale e ‘ probabilmente ben piu’ elevato. (@OnuItalia)