ROMA, 30 NOVEMBRE – L’Ambasciata italiana ad Ashgabat, capitale dello Stato centro-asiatico del Turkmenistan, ha un nuovo Capo missione, Luigi Ferrari, che succede al collega Luciano Galli. Il Turkmenistan, indipendente dall’ex URSS a partire dall’ottobre del 1991, intrattiene dall’anno seguente relazioni diplomatiche con l’Italia, che ha aperto la sede diplomatica nella capitale turkmena nel 2014. Ciò in luce della rilevanza sempre maggiore ricoperta dal Turkmenistan, e dalla regione centro-asiatica più in generale, nello scacchiere geopolitico internazionale.
Le ‘de iure’ repubbliche dell’Asia centrale sono infatti al centro della competizione regionale tra Russia, Cina ed in parte Turchia, per via della loro importanza in termini di presenza e sfruttamento di risorse minerarie ed energetiche, e per via della posizione geografica strategica, passaggio obbligato per l’ambizioso progetto globale della ‘Nuova Via della Seta’ del Presidente cinese Xi Jinping e confinanti con Iran e Afghanistan, due territori fondamentali per la competizione globale. In tale contesto il Turkmenistan, dopo la scissione dall’Unione Sovietica, ha intrapreso una posizione di neutralità permanente in termini militari, ma ha dovuto necessariamente avvicinarsi alla Cina per quanto riguarda il sostegno economico necessario allo sviluppo del Paese. Gli scambi avvengono principalmente in ambito energetico grazie alle forniture di gas dirette anche verso i vicini Afghanistan, Pakistan e India tramite il gasdotto TAPI.
Proprio le forniture di gas potrebbero essere uno dei mezzi per una più intensa cooperazione tra Italia e Turkmenistan in luce delle complicazioni sorte in seguito all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia in termini di approvvigionamenti energetici. Tuttavia, le infrastrutture esistenti nel paese turkmeno non permettono attualmente un incremento delle stesse, destinate attualmente verso l’Asia. A complicare il tutto il ‘de facto’ governo autoritario e dittatoriale della famiglia Berdimuhamedov, al potere dal 2007 nel passaggio tra padre e figlio, e la presenza di corruzione negli apparati statali. L’Italia apprezza tuttavia la posizione neutrale del Paese, oltre alla comune visione supportata dai reciproci sostegni all’interno dei principali organismi internazionali.
“Con emozione ed entusiasmo inizio la mia missione in Turkmenistan, dove lavorerò per sviluppare ulteriormente l’amicizia e il dialogo bilaterale”, ha esordito l’Ambasciatore Ferrari. Romano, Ferrari si laurea in scienze politiche all’Università di Roma ed entra in carriera diplomatica nel 1993, presso la DG Personale. Nel 1996 il primo incarico all’estero a Stoccolma, poi nel 1999 si sposta in Angola fino al 2003. Tornato alla Farnesina, presta servizio presso la DG Paesi dell’Europa e poi nuovamente presso la DG Personale. Poi al Servizio per l’Informatica, le Comunicazioni e la Cifra, di cui diventa Vice Capo nel 2006 e Vice Direttore Generale nel 2010. Nel 2014 presta servizio quale Consigliere Diplomatico nel distaccamento presso il Ministro della Salute, fino a quando viene nominato Ambasciatore a Copenaghen nel 2018. (@OnuItalia)