ROMA, 26 OTTOBRE – Aumentare le risorse e rafforzare le strutture della cooperazione internazionale allo sviluppo. Rafforzare la qualità della cooperazione per quanto concerne la coerenza delle politiche. Una politica estera in grado di realizzare la parità di genere. Attenzione particolare nel gestire situazioni di rischio, investendo in sistemi di prevenzione delle emergenze. Un nuovo approccio in materia di migrazione che superi la vocazione securitaria e sia ancorata al rispetto e alla promozione dei diritti umani. Infine, una transizione ecologica giusta, sia dal punto di vista ambientale che sociale, che non faccia aumentare le disuguaglianze, e che veda i giovani essere protagonisti del loro futuro. Sono questi i punti salienti di una lettera aperta di CINI – Coordinamento Italiano NGO Internazionali – al nuovo ministro degli esteri e della cooperazione internazionale Antonio Tajani.
Secondo CINI, a cui fanno capo da ActionAid, CBM, Plan International, Save the Children, Volontariato Interanzionale per lo Sviluppo VIS, SOS Villaggi dei Bambini e il WWF, sette tra le maggiori Ong italiane appartenenti a network internazionali, il riferimento cardine è quello degli impegni sottoscritti dall’Italia in sede internazionale ed europea, a partire dalla realizzazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, raccolti nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. “Per questo il ruolo della cooperazione internazionale allo sviluppo come parte qualificante della politica estera del nostro Paese, che avrà da affrontare sfide di una complessità che nessuno aveva previsto. Da ciò discende l’esigenza di nominare al più presto la prevista figura di Viceministro con deleghe chiare in materia”, si legge nella lettera. (@OnuItalia)