NAQOURA, 30 SETTEMBRE – Le attività di supporto sanitario – le cosiddette medical care – che il Contingente italiano dell’Unifil in Libano porta avanti da tempo a favore della popolazione locale hanno raggiunto nei giorni scorsi numerose municipalità di Jibal Al-Btum e di Zibiquin, appartenenti all’area di operazioni a guida italiana, dove sono stati visitati anziani, donne e bambini dai team medici italiani. Le medical care rientrano tra le attività previste dalla risoluzione n. 1701 del 2006 delle Nazioni Unite, in particolare tra quelle del supporto alla popolazione locale. Nello specifico, i team medici impiegati nelle varie unità intervengono a domicilio per prestare supporto sanitario di medicina generale alle municipalità sprovviste di un presidio sanitario pubblico e sono composti da medici, infermieri e operatori di logistica della sanità dell’Esercito Italiano.
Per poter svolgere le attività sanitarie sono state donate ai responsabili dei Centri di Sviluppo Sociale di Jibal Al-Btum e di Zibiquin, mascherine, tute protettive, guanti chirurgici, disinfettanti, presidi per neonati, apparecchiature per aerosol. Queste donazioni sono state coordinate dagli specialisti del Multinational Cimic Group di Motta di Livenza e si inquadrano tra gli interventi per il supporto essenziale all’ambiente civile nel settore salute, costituendo un ulteriore aiuto per il contrasto alla pandemia da Covid-19 che da tempo l’Italia e UNIFIL conducono per arginare il coronavirus.
La missione italiana in Libano a guida Brigata Aosta, al suo terzo mandato con i colori delle Nazioni Unite, al comando del Generale di Brigata Giuseppe Bertoncello, ha la responsabilità del Settore Ovest di UNIFIL in cui operano 3.800 Caschi Blu di 16 dei 48 paesi contributori alla missione ONU e di cui fanno parte oltre 1.000 Caschi Blu italiani.