NEW YORK, 19 LUGLIO – ”Il nostro mondo è di nuovo in fiamme”: lo ha detto il principe Harry all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, in occasione del Mandela Day, citando il riscaldamento globale, la guerra della Russia in Ucraina e la pandemia di Covid-19. Accompagnato dalla moglie Meghan, il nipote della regina Elisabetta, ha raccontato di come una fotografia che ritraeva l’ex leader sudafricano insieme alla madre Diana nel 1997, pochi mesi prima dell’incidente in cui perse la vita, ha segnato la sua intera esistenza.
“Quando ho guardato la foto per la prima volta, quello che mi ha colpito immediatamente è stata la gioia sul volto di mia madre”, ha detto prima di proseguire con il suo discorso.
“Dalla guerra in Ucraina al ritiro dei diritti costituzionali proprio qui negli Stati Uniti, stiamo assistendo a un attacco globale alla democrazia e alla libertà, la ragione di vita di Mandela”, ha detto. “Le conseguenze delle decisioni prese dai potenti in alcuni dei paesi più ricchi si fanno sentire ancora più profondamente in tutto il continente africano”, ha aggiunto.
”Mentre siamo seduti qui oggi, il nostro mondo è di nuovo in fiamme e questa crisi si aggraverà a meno che chi governa, i rappresentanti di tutti i Paesi presenti in questa sala non prendano decisioni audaci e innovative…La pandemia, la guerra e l’inflazione hanno fatto precipitare l’Africa in una crisi energetica e alimentare – ha proseguito il principe, sottolineando che la siccità in quel continente è “una conseguenza delle condizioni meteorologiche estreme osservate in tutto il mondo”.
“Il nostro mondo deve salvare l’umanità”, ha continuato il duca di Sussex, dicendo che nelle sue varie visite nel continente africano ha trovato sempre la speranza:”Nonostante le difficoltà, ci sono persone in tutta l’Africa che incarnano lo spirito, le idee e gli ideali di Mandela, basandosi sui progressi che ha contribuito a rendere possibili”, ha concluso.
Harry e Meghan si sono recentemente impegnati entro il 2030 a “ridurre a zero” le emissioni di carbonio prodotte da tutte le attività che li riguardano, dall’alimentazione degli uffici agli spostamenti, dal riscaldamento all’alimentazione.
Sullo sconvolgimento del clima si è espresso con durezza anche il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres : gli incendi e le ondate di calore che stanno devastando vaste aree del pianeta mostrano che “l’umanità sta affrontando un suicidio collettivo“. Di fronte ai ministri di 40 Paesi riuniti per discutere della crisi climatica, Guterres ha spiegato: “Metà dell’umanità è in pericolo, a causa di inondazioni, siccità, tempeste estreme e incendi. Nessuna nazione è immune. Eppure continuiamo ad alimentare la nostra dipendenza dai combustibili fossili….Abbiamo una scelta. Azione collettiva o suicidio collettivo”.
Le parole di Guterres giungono mentre tutto il mondo è alle prese con eventi estremi: spaventosi incendi sono divampati in Europa e Nord America, il caldo sta polverizzando ogni record da mesi a questa parte, la siccità mette a rischio i raccolti e persino nel Regno Unito si supereranno presto i 40 gradi. Riuniti a Berlino, i ministri di 40 Paesi stanno in questi giorni partecipando al Petersberg Climate Dialogue e discutendo degli eventi estremi che stano mettendo in ginocchio vaste aree de mondo.