NEW YORK, 2 GIUGNO – Intervenendo in un dibattito aperto del Consiglio di Sicurezza su responsabilità e giustizia, l’Italia ha osservato che “tra poche settimane celebreremo i 20 anni dall’entrata in vigore dello Statuto di Roma”, ricordando che seguito all’aggressione della Russia all’Ucraina, “Roma si è unita a 42 Stati nel rivolgersi al Procuratore della Corte penale internazionale per assicurare che i responsabili di atrocità siano chiamati a rispondere e infine portati davanti alla giustizia, sia davanti ai tribunali nazionali competenti che alla Corte penale internazionale”.
Presieduto dal Primo Ministro albanese, Edi Rama, il dibattito è stato il primo convocato dalla Missione permanente dell’Albania, che detiene la presidenza di turno del Consiglio come primo membro non permanente. “Il dibattito aperto ha segnato una tappa importante nel contesto della vostra prima presidenza. Può continuare a contare sul pieno sostegno dell’Italia”, ha commentato su Twitter la Missione italiana all’ONU.
L’Italia sostiene tutte le attività investigative condotte sul campo: “Insieme ad altri partner, stiamo lavorando per garantire che la CPI sia in grado di far fronte al suo crescente carico di lavoro in Ucraina e altrove”, ha detto il diplomatico italiano Maurizio Antonini. Dopo l’inizio della guerra di aggressione russa, l’Italia si è unita a 42 Stati nel deferire la situazione alla Corte per assicurare alla giustizia i responsabili delle atrocità in Ucraina. L’Italia sostiene tutte le attività investigative svolte sul campo dalla CPI.
“Sosteniamo anche i meccanismi di accertamento dei fatti istituiti dalle Nazioni Unite, compresi quelli per accertare le violenze sessuali e di genere in Myanmar, Siria e Ucraina”, ha sottolineato Antonini, che si e’ poi soffermato sul ruolo del Consiglio di Sicurezza ONU: dovrebbe avere “la responsabilita’ primaria” considerato che la giustizia e’ ingrediente essenziale per la pace internazionale, mentre “troppo spesso negli ultimi dieci anni il Consiglio non è stato in grado di agire a causa della minaccia o dell’effettivo uso del veto da uno dei suoi membri permanenti”. Per questo l’Italia sostiene le iniziative volte a limitare l’esercizio del diritto di veto quando vengono commessi gravi crimini.
L’Italia accoglie inoltre con favore la decisione della Corte internazionale di giustizia del 16 marzo 2022 che ordina alla Russia di sospendere immediatamente le operazioni militari in Ucraina, e continuerà a sostenere l’azione dell’Ucraina dinanzi a tale istituzione. (@OnuItalia)