KABUL, 30 MAGGIO – Richard Bennett, relatore speciale dell’Onu sui diritti umani in Afghanistan, durante una visita nlla capitale afghana ha riaperto la ferita della condizione della donna in Afghanistan: ”A Kabul, le restrizioni imposte dal governo talebano alle donne, mirano a renderle “invisibili” nella società ha detto – Le autorità talebane non riconoscono la portata e la gravità delle violazioni dei diritti umani che compiono” ha aggiunto Bennett che ha tenuto una conferenza stampa mentre i talebani armati disperdevano una manifestazione di donne che chiedevano la riapertura delle scuole secondarie per le ragazze.
Da quando sono tornati al potere l’estate scorsa, i talebani hanno imposto sull’intera società civile, una serie di divieti gran parte dei quali hanno l’obiettivo di sottomettere le donne alla loro concezione integralista dell’Islam. Le adolescenti, ancora studentesse, sono state escluse dalle scuole secondarie, mentre le donne sono state costrette a lasciare posti di lavoro governativi, oltre a non poter più viaggiare da sole.
All’inizio di maggio, il leader supremo dell’Afghanistan e capo dei talebani Hibatullah Akhundzada ha emesso un’ordinanza con la quale obbliga le donne a coprirsi completamente in pubblico. Anche i volti, devono essere ben nascosti dal burqa. Così l’obbligo è diventato esecutivo anche per le giornaliste televisive, alcun delle quali si sono ribellate e hanno lasciato scoperto il volto, ‘guadagnandosi’ l’immediato licenziamento.