NEW YORK, 22 MARZO – In assenza di una soluzione politica-diplomatica al conflitto in Ucraina l’Italia e’ tornata in prima fila all’Onu elaborando e co-sponsorizzando con un gruppo ristretto di paesi una risoluzione umanitaria in Assemblea Generale. L’azione fa seguito al tentativo dei giorni scorsi in Consiglio di Sicurezza dove i paesi occidentali avevano tentato di fare adottare un testo sulla cessazione delle ostilita’, l’obbligo della Russia a consentire l’accesso umanitario in Ucraina e il rispetto del diritto internazionale umanitario.
“Il progetto di risoluzione e’ stato abbandonato di fronte alla minaccia russa di porre il veto su qualsiasi testo, anche umanitario, che attribuisse alla Russia la responsbilita’ della drammatica situazione sul terreno”, ha detto il Rappresentante Permanente italiano all’ONU Maurizio Massari in un video postato su YouTube: “La Russia ha presentato invece un contro-testo che chiede a tutte le parti indistintamente di facilitare le operazioni umanitarie. La bozza di risoluzione russa sara’ votata domani mattina ma non verra’ quasi certamente approvata dal Consiglio di Sicurezza”.
Massari ha osservato che il testo russo e’ “irricevibile per i paesi Occidentali del Consiglio ma inaccettabile in primo luogo per l’Ucraina stessa”. Per aggirare lo stallo in Consiglio di Sicurezza, i paesi like-minded hanno deciso di ricorrere all’Assemblea Generale predisponendo il testo di risoluzione umanitaria che chiede il cessate il fuoco immediato e specificatamente alla Russia di facilitare le operazioni umanitarie, assicurare l’evacuazione dei civili e rispettare il diritto internazionale umanitario. Un gruppo ristretto di Paesi tra cui l’Italia ha partecipato alla redazione del testo di risoluzione e ha chiesto al presidente dell’Assemblea Generale di riconvocare domani la sessione speciale di emergenza per discutere e votare questa risoluzione. “Siamo quindi impegnati assieme ai partner dell’Unione Europea e agli alleati ad una azione sul resto della membership delle Nazioni Unite per persuaderla a co-sponsorizzare e votare la bozza”, ha detto l’Ambasciatore italiano.
La risoluzione presentata anche dall’Italia e votata il 2 marzo che deplorava l’azione russa e chiedeva il ritiro delle truppe ottenne 141 voti in favore. “Questa volta – ha osservato Massari – il quadro e’ complicato dalla presentazione di testi alternativi che riprendono il linguaggio russo di neutralita’ rispetto al conflitto e che, se votati, servirebbero esclusivamente l’interesse russo di seminare confusione anche sul fronte delle responsabilita’ umanitarie”. Una contro-risoluzione e’ stata presentata dal Sudafrica che non cita l’invasione come causa della crisi umanitaria di cui sono vittime i civili e “a farne le spese sarebbe ancora una volta la popolazione ucraina al cui fianco siamo fermamente schierati”, ha detto Massari. (@OnuItalia)