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venerdì, Luglio 26, 2024

Voci dal Palazzo di Vetro in inglese presenta il Global Compact Network Italia

ROMA, 31 GENNAIO – “Sostenibilità significa un modo alternativo di sviluppo per la società al fine di raggiungere il benessere in tre dimensioni: quella economica, quella sociale e quella ambientale”. Nuovo canale, questa volta in lingua inglese, per Voci dal Palazzo di Vetro, il podcast curato dalla Rappresentanza Permanente italiana presso le Nazioni Unite di New York, che diventa ‘Voices from the Glass Palace’ in occasione della nuova rubrica ‘CommITted Enterprises’, dedicata alle imprese italiane impegnate nei settori della sostenibilità e dello sviluppo sostenibile nel quadro del Global Compact delle Nazioni Unite.

Gli ospiti della settimana, mediati dai funzionari diplomatici della Rappresentanza italiana Ludovica Murazzani, Gli ospiti della settimana, mediati dai funzionari diplomatici della Rappresentanza italiana Ludovica Murazzani, Portavoce, Capo Ufficio Stampa e Comunicazione e host del podcast, e Matthias Claivaz, incaricato per l’Agenda 2030 e lo sviluppo sostenibile, sono il Presidente del Global Compact Network Italy e professore alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Marco Frey, e la Direttrice Esecutiva Daniela Bernacchi.

Il Global Compact Network Italy nasce per far coincidere e includere gli interessi delle imprese italiane con il concetto di sostenibilità economica, materia per la quale Marco Frey ha un particolare interesse personale ed accademico a partire dagli anni ottanta, durante gli insegnamenti presso l’Università Bocconi di Milano. Il concetto che il prof. Frey tiene a sottolineare è quello dell’iniziativa volontaria del contributo delle imprese alla causa della sostenibilità, concetto che ha basi concrete in termini di efficienza ed allargato anche alla pratica degli Stati nelle più recenti conferenze sul clima. L’obiettivo è quello di creare un sistema economico globale più inclusivo e sostenibile, allargando l’adesione ai Dieci Principi del GC e a quelli degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) tramite il dialogo e la cooperazione di tutti gli stakeholder, dalle istituzioni alle imprese private e alla società civile.

I Dieci Principi derivano da principi compresi negli strumenti vincolanti delle Nazioni Unite quali la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, la Dichiarazione ILO, la Dichiarazione di Rio e la Convenzione contro la corruzione, e si dividono nelle quattro macro-aree di rispetto dei diritti umani, lavoro, ambiente e lotta alla corruzione. Sono modelli di comportamento ai quali le imprese devono adeguarsi al fine di costruire un ambiente di lavoro più sostenibile ed inclusivo, con la partecipazione della società civile e delle associazioni.

La direttrice Bernacchi aiuta poi a capire il funzionamento del network e le priorità per l’anno corrente. Il primo step è la promozione e l’offerta formativa alle aziende in modo da condividere le opportunità esistenti nel campo della sostenibilità. Ciò avviene tramite la creazione di panel, webinar, eventi e piattaforme di approfondimento su macro-temi come azione climatica, finanza responsabile, parità di genere o economia circolare. Altra fondamentale attività per l’inclusione del settore privato è quella del networking tra imprese. Il GCNI organizza infatti incontri tra imprese al fine di condividere ‘best practices’, esperienze e testimonianze di imprese, individui o associazioni di successo nell’ambito della sostenibilità, tra i quali il Leaders’ Summit che riunisce tutto il network GC o Uniting Business Live organizzato a margine dell’Assemblea Generale di settembre. Nel 2022 i settori specifici su cui si focalizzeranno i programmi promossi dal network italiano saranno climate action e gender equality, con l’obiettivo principale di promuovere il ruolo delle donne nel settore privato. “Dobbiamo mettere insieme le tre dimensioni (economica, sociale e ambientale) per creare un nuovo modello di impresa che garantisca inclusione e allo stesso tempo tenga in considerazione l’ambiente”, l’esortazione del presidente Frey, mentre la direttrice Bernacchi sottolinea “l’aspetto della prosperità per le future generazioni. Abbiamo la responsabilità di lavorare in maniera sostenibile e garantire un mondo prospero per le future generazioni che lo popolano oggi”.

La portata dell’iniziativa strategica di cittadinanza d’impresa più grande al mondo conta l’adesione di più di 18.000 aziende su scala globale. Dal canto suo, l’Italia può contare sull’adesione di 430 aziende (in crescita dell’80% nell’ultimo triennio) delle quali il 65% facenti parte della piccola e media impresa, da tutti i settori produttivi. Oltre alle aziende private, 40 membri tra università e associazioni. (@giorgiodelgallo)

 

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