CAGLIARI, 28 GENNAIO – C’è un modello sostenibile che può condurre all’abbandono delle fonti fossili per la produzione di energia, proprio al centro del Mediterraneo che potrebbe essere imitato anche nel resto del mondo: è la Sardegna che col passaggio a un mix di generazione basato esclusivamente su fonti rinnovabili, abbinato alla diffusione dell’elettrificazione degli usi finali, traccia un percorso che consentirà all’isola di fare un balzo verso la completa decarbonizzazione in un’ottica di sostenibilità ambientale, risparmio ed efficienza energetica.
È quanto previsto da ”Elettrificazione verde della Sardegna”, il Progetto inserito tra i Multi-Stakeholders Energy Compact delle Nazioni Unite e considerato come modello per la diffusione dell’elettrificazione e la transizione energetica a livello globale.
”Il progetto di elettrificazione verde della Sardegna nei prossimi 10 anni è stato inserito dagli esperti dell’High Level Dialogue on Energy delle Nazioni Unite tra i ‘multistakeholder energy compact’”, ha rilevato Valeria Termini, docente di Economia politica presso l‘Università Roma Tre e componente dl gruppo di esperti delle Nazioni Unite, durante la presentazione on line del progetto. ”L’abbiamo scelto e proposto come esempio di crescita locale per promuovere l’accesso all’energia pulita (l’obiettivo 7 dello sviluppo sostenibile). È l’occasione per la Sardegna e per l’Italia di contribuire all’obiettivo globale di decarbonizzazione con un esempio concreto, che utilizza fonti naturali di energia disponibili localmente, e di offrire un modello di riferimento per lo sviluppo indipendente dei Paesi più vulnerabili in cui vivono ancora 759 milioni di persone drammaticamente prive di elettricità”.
Gli Energy Compact delle Nazioni Unite rappresentano impegni volontari, con specifici target per contribuire al raggiungimento dell’Obiettivo 7: assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni, e rispettare così gli impegni sul cambiamento climatico in linea con l’Accordo di Parigi. La piattaforma delle Nazioni Unite raccoglie i principali impegni di Stati, aziende, Associazioni non governative e altri attori che verranno monitorati e riceveranno il supporto tecnico e l’accesso alle collaborazioni attraverso l’Energy Compact Action Network dell’ONU.
Nel settembre scorso inoltre le Nazioni Unite hanno lanciato il Catalogo ”Green Hydrogen Compact” in preparazione al dialogo ad alto livello sull’energia. Inizialmente, questo Catalogo è stato il risultato di una partnership ampia e inclusiva tra Danimarca, Germania, Cile, IRENA, World Economic Forum, COP26 High Level Champions, Global Environment Facility e Bloomberg NEF. La formulazione del Catalogo è in corso da molti mesi con diversi impegni tra cui un workshop per le parti interessate e una tavola rotonda con i principali attori della catena del valore, a cui hanno partecipato stakeholder provenienti da più di 50 paesi. Il lancio ufficiale è avvenuto il 16 settembre 2021 in occasione dell’Energy Action Day.
Il Progetto sulla Sardegna è stato presentato in occasione dell’evento on line organizzato da Enel, Università degli Studi Roma Tre – Centro Ricerche Economiche e Sociali Manlio Rossi-Doria, con il supporto di Alleanza Sardegna Rinnovabile (che riunisce WWF, Kyoto Club, Greenpeace e Legambiente). All’appuntamento, introdotto dal Sindaco di Cagliari Paolo Truzzu, e dal Direttore Enel Italia Nicola Lanzetta, hanno partecipato oltre a Valeria Termini, Nigel Tapper, membro della commissione IPCC, e premio Nobel per la pace nel 2007 con il gruppo IPCC, la responsabile per il Clima ed Energia di WWF Italia, per Alleanza Sardegna Rinnovabile, Mariagrazia Midulla; e il Professore di Sistemi Elettrici per l’Energia e Prorettore delegato per il territorio e l’innovazione dell’Università degli Studi di Cagliari Fabrizio Pilo. All’evento sono inoltre intervenuti rappresentanti del mondo imprenditoriale come Marco Boglione, Fondatore e Presidente del Gruppo BasicNet e Libero Muntoni, General Manager, Delphina Hotels & Resorts.
Data la penetrazione marginale del metano e la rilevanza locale dei servizi come commercio, turismo, agricoltura e pubblica amministrazione, che costituiscono il 60% del valore aggiunto, la Sardegna offre un contesto unico per l’elettrificazione. La maggior parte dell’elettricità viene prodotta utilizzando il carbone e i residui dei processi di raffinazione del petrolio. A ciò si aggiunge che la Sardegna vanta un consumo pro capite di energia elettrica nel settore domestico più alto d’Italia, pari a circa 1,38 MWh l’anno, con l’autoproduzione che però rappresenta ancora meno dell’1% del totale ed è quasi esclusivamente da fonti fossili.
Il Progetto ‘Elettrificazione verde della Sardegna’ prevede di raggiungere una serie di obiettivi entro il 2030, in particolare il superamento della produzione di energia da fonti fossili attraverso la sostituzione con impianti rinnovabili, principalmente fotovoltaico ed eolico, e allo stesso tempo la diffusione di tecnologie per l’elettrificazione degli usi finali (SDG 7 target 7.1 e 7.2) come mobilità elettrica, sistemi per il riscaldamento e raffreddamento degli ambienti, l’efficientamento energetico e le piastre ad induzione. Le caratteristiche demografiche e la bassa densità abitativa dell’isola (circa 68 abitanti per km2) consentiranno inoltre un ampio ricorso alla generazione distribuita.
”L’elettrificazione dei consumi e la sostituzione delle fonti fossili con quelle rinnovabili – ha detto Nicola Lanzetta, Direttore Enel Italia – sono due leve strategiche della transizione energetica in atto. Grazie alle sue particolari caratteristiche, la Sardegna può accelerare su questo percorso di sviluppo e raggiungere in anticipo un modello di produzione e consumo energetico più sostenibile, generando ricadute positive per ambiente, economia, occupazione e territorio e ponendosi come esempio a livello globale. Un risultato che possiamo raggiungere costruendo un’alleanza strategica tra pubblico, privato, mondo accademico, associazioni e cittadini e condividendo il valore che si genera sul territorio”.
Per Nigel Tapper ”l’area mediterranea è un hotspot del cambiamento climatico e questo progetto guidato da Enel è un’opportunità unica per la Sardegna di essere un esempio per il mondo di come ridurre le emissioni per affrontare il cambiamento climatico. Il valore di questo progetto è quello di proporre per la prima volta su scala regionale una serie di soluzioni tecniche per ridurre il contributo di tutti, aziende o singoli cittadini, alle emissioni in atmosfera, migliorando nel contempo la qualità della vita nel rispetto del territorio”.
Un modello esportabile quindi che fa dell’isola una regione all’avanguardia nei progetti per uscire al più presto da un modello di sviluppo che sta accelerando i cambiamenti climatici e gli eventi estremi e accrescendo le disuguaglianze in tutto il mondo.