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martedì, Dicembre 3, 2024

UNESCO: caffè espresso italiano candidato ufficiale a patrimonio immateriale

ROMA, 21 GENNAIO – La tazzulella ce l’ha fatta: il Ministero delle Politiche agricole e Forestali ha approvato all’unanimità la candidatura del caffè espresso italiano a patrimonio immateriale dell’umanità dell’UNESCO. “In Italia il caffè è molto di più di una semplice bevanda: è un vero e proprio rito, è parte integrante della nostra identità nazionale ed è espressione della nostra socialità che ci contraddistingue nel mondo”, ha spiegato il sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali, Gian Marco Centinaio, nel dare l’annuncio della decisione con questa denominazione: “Il caffè espresso italiano tra cultura, rito, socialità e letteratura nelle comunità emblematiche da Venezia a Napoli“.

Si festeggia al Gambrinus di Napoli

“Siamo molto soddisfatti di essere arrivati ad una candidatura unitaria” ha commentato Centinaio annunciando che ”oggi stesso la candidatura del caffè espresso italiano “sarà trasmessa alla Commissione nazionale italiana per l’Unesco e confidiamo che questa la approvi e la trasmetta entro il 31 marzo a Parigi. La tazzina di espresso- continuato Centinaio – rappresenta per tutti gli italiani un rito sociale e culturale che trova riscontro anche nella letteratura e che appassiona tutto il Paese, da Napoli a Venezia fino a Trieste passando per Roma e Milano. Una candidatura tanto più importante in un momento storico in cui le restrizioni dovute alla pandemia hanno penalizzato i rapporti sociali, molti dei quali avevano come cornice il bancone o il salotto all’aperto di un bar davanti a un buon caffè italiano”.

L’ufficializzazione di oggi ha messo insieme due proposte: quella partita dalla Comunità del Rito del Caffè Espresso nata su input del Consorzio di Tutela del Caffè Espresso Italiano Tradizionale che ha sede a Treviso, e quella napoletana. In questo caso, ad adoperarsi per il riconoscere al caffè espresso il suo grande valore di aggregatore sociale e culturale, sono stati Massimiliano Rosati e Michele Sergio, titolari del Gambrinus, storico bar simbolo del rito della caffè a Napoli e nel mondo, che hanno avviato una raccolta di firme di grande successo. E proprio al Gambrinus c’è stato il primo brindisi per festeggiare la notizia.

 

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Il giornale Italiano delle Nazioni Unite. Ha due redazioni, una a New York, l’altra a Roma.

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