NEW YORK, 2 DICEMBRE – Oggi, nella riunione del Gruppo di Amici per l’eliminazione della violenza contro le donne, l’Italia ha sottolineato che la violenza “e’ spesso la negazione di una piena, eguale e significativa partecipazione nella societa’”.
L’idea e’ stata al centro della prima conferenza del G20 sulle donne organizzata dalla presidenza italiana lo scorso agosto a Santa Margherita Ligure. “Siamo pronti a continuare a impegnarci per l’eliminazione della violenza di genere anche attraverso i pilastri della prevenzione, protezione e sostegno delle vittime e della chiamata a rispondere dei loro atti di chi si rende colpevole di questi atti di violenza”, ha detto una delegata italiana.
In Consiglio dei Ministri il ddl anti-violenza
L’Italia con tutta la rete estera della Farnesina ha aderito alla campagna #OrangetheWorld per accrescere la consapevolezza sulla violenza contro le donne. Domani intanto approda in Consiglio dei Ministri il pacchetto di misure su sicurezza, protezione, prevenzione e sostegno economico alle vittime: il disegno di legge, il cui testo e’ ancora in via di definizione, prevede, tra l’altro, l’applicazione del braccialetto elettronico agli uomini che maltrattano, molestano o perseguitano e, più in generale, un rafforzamento degli interventi cautelari nei loro confronti. Specularmente, sono previsti interventi volti a rafforzare la tutela delle donne che denunciano.
All’Onu intanto l’UNFPA ha lanciato una campagna contro la violenza di genere su Internet, con tanto di simbolo ⓑ da aggiungere ai post sui social media per aderirvi. La campagna “bodyright”, lanciata dall’agenzia delle Nazioni Unite per la popolazione vuole affermare il diritto di donne, giovani, minoranze etniche e comunità LGTB ad essere protetti dalla violenza online. “Tutti hanno il diritto di vivere liberi dalla paura e dalla violenza, sia online che offline”, ha affermato il direttore esecutivo dell’UFNPA Natalia Kamen. “È tempo che le aziende tecnologiche e i responsabili politici prendano sul serio la violenza digitale”.
Tra gli abusi possibili online l”UNFPA include il cyberstalking, l’incitamento all’odio, il doxxing (pubblicazione di informazioni private su un individuo) e l’uso non consensuale di immagini e video come i ‘deepfake’. Il simbolo vuole diffondere l’esigenza che “le immagini dei nostri corpi ricevano lo stesso rispetto e protezione online di cui godono la musica, i film e persino i loghi aziendali”. (@OnuItalia)