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venerdì, Luglio 26, 2024

UNIFIL: Massari, a gennaio Italia lascia comando, punta a Task Force Marittima

NEW YORK, 13 NOVEMBRE – A gennaio l’Italia lascera’ il comando della missione UNIFIL nel Libano meridionale ma punta ad avere un ruolo nella Task Force Marittima: “Il Libano è un Paese prioritario per la stabilità dell’area mediorientale, dove l’Italia ha una presenza di lunga durata. Con il termine fisiologico del comando di Unifil, abbiamo l’ambizione di avere un ruolo nella Mtf composta da 5 navi”, ha detto in un’intervista al quotidiano La Repubblica il Rappresentante permanente italiano all’ONU, Maurizio Massari.

“Nei primi mesi dell’anno prossimo è previsto l’avvicendamento di uno dei Paesi coinvolti, e l’Italia ha offerto la propria disponibilità, mettendo a disposizione una sua nave all’avanguardia. Aldilà della questione sicurezza, non può non preoccuparci il calo del 40% del pil pro capite avvenuto nell’arco degli ultimi due anni, che ha imposto un riorientamento delle nostre priorità anche in favore dell’assistenza umanitaria”, ha detto l’Ambasciatore.

Massari, nell’intervista che ha toccato anche altri temi nel dossier della Rappresentanza tra cui Afghanistan, Libia, Etiopia e la riforma del Consiglio di Sicurezza, Massari ha spiegato che la stabilita’ del Libano e’ importante per l’intera regione ed e’ necessario a questo scopo un forte impegno attraverso l’Onu e la Ue: “Quanto ad Hezbollah, c’è l’ala politica che fa parte del panorama interno libanese, e quella militare che è listata dall’UE fra le organizzazioni terroristiche. È importante promuovere un dialogo fra le diverse componenti della società civile e della politica libanese proprio per marginalizzare queste tendenze estremistiche, perché il Libano è anche un test per la sicurezza dell’intera area Mena“.

Quanto all’impegno italiano all’ONU nei prossimi mesi, l’Italia rientrera’ nell’Ecosoc a gennaio, e ieri il giurista Giuseppe Nesi è stato eletto alla Commissione del diritto internazionale. “Siamo i settimi contributori al bilancio ordinario obbligatorio e alle missioni di pace, ma nei contribuiti volontari scendiamo intorno al decimo posto, superati da Paesi come Svezia, Olanda e Norvegia. C’è spazio per migliorare”, ha osservato Massari. (@OnuItalia)

OnuItalia
OnuItaliahttps://onuitalia.com
Il giornale Italiano delle Nazioni Unite. Ha due redazioni, una a New York, l’altra a Roma.

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